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Giorgia Meloni e l'audio rubato a Salvini. "Dove dobbiamo prendere i voti"

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Giorgia Meloni non cade nella tentazione della polemica "sull'audio maligno dell'alleato". La frase di Matteo Salvini su Fratelli d'Italia ("Ci rompono i coglioni dall'opposizione per metterci in difficoltà") pronunciata davanti ai parlamentari, ha generato un po' di fastidio. Ma la leader di Fratelli d'Italia ci tiene a trattenerlo: "Non sarà certo un audio, per lo più rubato in una riunione interna a un altro partito, a far litigare Lega e Fratelli d'Italia" ha detto. "La corsa senza freni degli ultimi mesi per la leadership del centrodestra ha lasciato i segni, la sconfitta elettorale alle amministrative (al di là delle spiegazioni ufficiali) ne è una conseguenza diretta", scrive la Stampa.

 

 

 

L'ordine tassativo è quello di evitare ogni tipo di frizione con l'alleato sovranista, anche perché ora i guai possono arrivare da Forza Italia. "Salvini sbaglia - dice un dirigente di FdI- noi non abbiamo l'obiettivo di prendere i voti a destra. La competizione semmai è al centro, a Roma avremmo dovuto fare emergere che Calenda è di sinistra e invece alcuni dei nostri hanno votato per lui. Il problema di Salvini non siamo noi, ma è lui stesso".

 

 

 

 

 

"La tentazione di fare un minestrone esiste - spiega il deputato di FdI Federico Mollicone, al fianco di Meloni sin dai tempi di Colle Oppio - questo è un parlamento di fantasmi, dove la gran parte sa di non essere rieletta e può succedere di tutto". Lo "spettro Le Pen" agita Meloni, "è dal 2011 che gli italiani votano per il centrodestra ma poi non governiamo e qualcuno vorrebbe andare avanti così per molti anni", aggiunge Mollicone. Ignazio La Russa, spiega che, "l'errore di inserirsi nel dibattito interno di un altro partito, ma le formazioni di centro sono già troppe, ora serve la destra". 

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