In una partita come quella del Quirinale quando si fa un nome troppo presto, solitamente si tende a bruciarlo. Potrebbe quindi essere anche il caso di Pier Ferdinando Casini, emerso forse troppo presto tra i candidati per la successione di Sergio Mattarella, determinato a rifiutare qualsiasi ipotesi di bis. I nomi che attualmente circolano per il Quirinale sono sempre gli stessi: Mario Draghi, Marta Cartabia, Silvio Berlusconi.
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"Può essere solo un candidatura di bandiera": così Massimo Cacciari - ospite di Lilli Gruber a O...E poi ovviamente anche quello di Casini, che però negli ultimi tempi è passato un po’ in secondo piano. Stando a quanto riportato da affaritaliani.it, l’ex ministro della Democrazia cristiana sarebbe assolutamente in corsa per il Colle: in realtà già lo era sette anni fa, quando veniva sponsorizzato da Angelino Alfano ma allo stesso tempo beffato da Matteo Renzi, che tirava fuori dal cilindro Mattarella. Stavolta però Casini rientrerebbe proprio nei piani del leader di Italia Viva. D’altronde politicamente tra i due il rapporto sembra essere buono, dato che Casini è entrato al Senato proprio grazie all’ex segretario del Pd, che lo fece candidare nel collegio uninominale a Bologna come esponente della lista civica popolare.
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E se, a sorpresa, Mario Draghi non salisse al Quirinale ma si ritrovasse a guidare il governo anche dopo la fine della l...affaritaliani.it parla di due sole “controindicazioni”: innanzitutto si dovrà vedere se effettivamente Renzi riuscirà ancora a incidere in maniera determinante sulla partita del Quirinale, dopodiché torna in ballo il discorso del nome fatto troppo presto e quindi potenzialmente bruciato. Però su Casini potrebbero convergere in molti e soprattutto essere lanciato il nuovo centro largo, che potrebbe comprendere anche la Lega “giorgettiana” e soprattutto in un colpo solo spaccare il Pd e relegare ai margini il M5s.