Green pass e vaccino, Giulia Bongiorno all'attacco: "Leggi contraddittorie", un grave errore dietro al caos
"La violenza di piazza è da condannare". Non ha dubbi Giulia Bongiorno, inflessibile sull'assalto alla Cgil da parte di estremisti e le proteste dei portuali contro il Green pass. Nonostante la Lega, per cui è senatrice, sia sempre stata contraria all'obbligo del vaccino e più comprensiva sulla certificazione verde, l'avvocato non perdona quanto visto. "La parola libertà è meravigliosa, ma dev'esserci libertà per tutti - spiega a La Stampa la responsabile Giustizia per il Carroccio -. Dunque, non esiste un diritto assoluto alla libertà: la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri, e poi ci sono i doveri, oltre alle libertà e ai diritti. Lo Stato deve garantire la tutela dei diritti delle persone con le leggi, poche, ma chiare, e i cittadini devono rispettarle anche quando non le condividono". Per questo "la violenza è sempre da condannare, senza attenuanti".
Se così non fosse per la Bongiorno sprofonderemmo nel caos. L'esempio è sottomano: "Basta immaginare cosa accadrebbe se ciascun imputato decidesse se dar seguito o meno alle decisioni di un giudice. Certamente lo Stato dovrebbe fare di più, perché spesso le leggi sono contraddittorie". Così come lo sono state alcune Regioni sul tema dei vaccini. Perché sì - è il ragionamento della senatrice - "è stato fatto un lavoro importante ma, almeno in alcune Regioni, è totalmente mancata una fase a mio avviso essenziale, quella dell'anamnesi (lo studio dei sintomi riferiti dal paziente al medico ndr)".
Oltre a quello che abbiamo davanti agli occhi, per l'avvocato c'è un altro pericolo meno visibile. Si tratta dell'individualismo assoluto. "La pandemia ha esasperato questo stato di cose, perché ci ha reso impauriti, diffidenti, se non ostili: l'altro viene visto come possibile fonte di contagio e questo induce un ripiegarsi su stessi". Un pericolo dal quale difficilmente ne verremo fuori.