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Matteo Salvini, retroscena: il piano del leader per cambiare la Lega, tutto nelle prossime settimane

Fabio Rubini
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Parola d'ordine: ripartire dal Paese reale, dai territori e da una nuova agenda politica. Al solito Matteo Salvini non usa mezzi toni per mettere a tema i risultati, deludenti soprattutto nelle grandi città, ottenuti dal centrodestra e dal Carroccio in questa tornata di amministrative. Lo fa con una nota diramata in serata che prova a delineare la strategia della Lega per il futuro prossimo. Un futuro che dovrà essere sufficientemente diverso dal recente passato. Il punto di partenza nella strategia della Lega sarà la riorganizzazione del partito attraverso congressi cittadini che avranno il compito di «rinnovare i dirigenti» e che «inizieranno nelle prossime settimane». Una volta sistemata la struttura del partito, Salvini si lancerà nell'apertura di «un confronto serrato con categorie produttive e sociali, amministratori locali, famiglie e imprese. Da Nord a Sud - si legge ancora nella nota -. Obiettivo: riscrivere l'agenda delle priorità dopo la crisi Covid e interpretare al meglio la voglia di ripresa e di rilancio dell'Italia».

 

 

Una campagna d'ascolto necessaria e che, forse, chiarirà meglio le priorità ad un partito che negli ultimi mesi si è persa in tentennamenti su vaccini, green pass e altre cose che, come spiegato da molti dirigenti del Carroccio «non possono essere le priorità di un partito come il nostro». Poi certo, Salvini prova a guardare anche il bicchiere mezzo pieno, che è quello che arriva dalla provincia. «Le urne hanno consegnato alla Lega 69 primi cittadini in più dopo il primo turno del 3-4 ottobre- spiega sempre la nota ufficiale-, a cui se ne sono aggiunti altri 13 dopo i ballottaggiche vedevano sindaci uscenti di centrodestra in otto Comuni».

 

 

CANDIDATI ENTRO NATALE
In precedenza il leader della Lega, nel corso di una conferenza stampa organizzata a Catanzaro a ridosso della chiusura delle urne, aveva parlato brevemente di elezioni: «Gli elettori hanno sempre ragione quindi se a Roma ha vinto Gualtieri, buon lavoro a Gualtieri e se a Trieste ha vinto Di Piazza buon lavoro a Di Piazza. A Cosenza c'erano due Caruso quindi buon lavoro a prescindere. Penso al ruolo dei politici ma anche a quello dei giornalisti quando nell'ultimo mese di campagna elettorale si parla di vicende private, di abitudini sessuali e di assalti fascisti». Poi ha ripetuto quello che già aveva detto subito dopo il primo turno: «Visto che votano tanti Comuni italiani nella prossima primavera, entro Natale io voglio i nomi dei candidati sindaci. L'errore che abbiamo fatto in alcune grandi città è di arrivare troppo tardi, con il nome solo alla fine specie in un momento come questo dopo il Covid, in cui la gente ha tanti problemi e poco tempo». Nella serata di ieri, infine, fonti Lega hanno riferite di una telefonata intercirsa tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I due leader si sono accordati per vedersi nei prossimi giorni assieme a Silvio Berlusconi. Un vertice che dovrebbe servire a serrare le fila del centrodestra. Perché una cosa è certa, i continui bisticci tra FdI da una parte e Lega e Forza Italia dall'altra, hanno prodotto un solo risultato: indebolire la coalizione. Lo si è visto alle amministrative. E le Politiche sono dietro l'angolo... 

 

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