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Ballottaggi, centrodestra ko a Roma e Torino. Trieste, il centrosinistra in svantaggio
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Al centrosinistra vanno Roma e Torino, al centrodestra rimane Trieste. È questo il bilancio ufficiale dei ballottaggi nelle tre principali città al voto quando gli spogli sono ormai quasi conclusi e non ammettono più dubbi o sorprese. Roberto Gualtieri è il nuovo sindaco di Roma con circa 20 punti di vantaggio su Enrico Michetti. Situazione simile a Torino, dove il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo, si è imposto largamente sul rivale Paolo Damilano. A Trieste, invece, il sindaco uscente Roberto Dipiazza è riuscito a strappare la riconferma per una manciata di punti su Francesco Russo.
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I numeri - Nella capitale l’ex ministro Gualtieri ha ottenuto il 60,1% dei voti quando siamo arrivati a 1968 sezioni scrutinate su 2603: Michetti si è invece fermato al 39,9%. Cifre simili sono state registrate a Torino, dove su 906 sezioni scrutinate su 919 Lo Russo ha ottenuto il 59,3% contro il 40,7% di Damilano. Il centrodestra si salva invece a Trieste, dopo i brividi iniziali per le proiezioni che parlavano di un testa a testa: Dipiazza ha vinto con il 51,6% contro il 48,4% di Russo.
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Pesantissimo, dunque, l'effetto dell'astensione che soprattutto a Roma avrebbe svuotato i possibili bacini elettorali per Michetti. E probabilmente decisiva anche una campagna elettorale pesantemente condizionata dalle polemiche sui "sabati fascisti" e affini, contro Fratelli d'Italia e Lega. Una polemica sapientemente cavalcata da Repubblica, Otto e mezzo, DiMartedì e tutti i media "di sinistra", che avevano avuto il "lancio" dal caso dell'inchiesta su Luca Morisi prima e Lobby nera di Fanpage e Piazzapulita poi, pochi giorni prima il primo turno. E avrà inciso anche l'appoggio del Movimento 5 Stelle nelle due città perse da Chiara Appendino e Virginia Raggi, Torino e Milano, nonostante la freddezza sui candidati di centrosinistra delle due sindache uscenti, la prima per scelta propria e la seconda per scelta degli elettori. Nel centrodestra qualcuno sperava che le polemiche spesso pretestuose e strumentali su fascismo e dintorni avrebbe potuto ricompattare l'elettorato. Invece, lo ha semplicemente allontanato dalle urne. E forse, come suggerito a suo tempo dal Cav, occorrerà anche una riflessione sulla scelta dei candidati.
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