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Mario Draghi, il ruolo dei no-vax nella corsa al Quirinale: perché tutto si deciderà a Natale

Foto:  Mario Draghi

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La tanto temuta protesta dei No-Green pass, che avevano minacciato la chiusura del Paese in concomitanza con l'introduzione dell'obbligatorietà del certificato verde al lavoro, si è rivelata un bluff. Ne ha parlato Marcello Sorgi in un editoriale su La Stampa, spiegando che il preannunciato "venerdì nero" alla fine non c'è stato. A questo punto, quindi, si può dire che abbia vinto il premier Mario Draghi. "Ha funzionato la cosiddetta 'linea dura', corretta con qualche accorgimento semi-ufficiale, come le autorizzazioni alle aziende più disponibili a pagare i tamponi e le promesse ai sindacati di rivedere le decisioni del governo in caso di degenerazione della situazione", scrive Sorgi.

 

 

 

Tornando alle minacce dei No-vax e No-Green pass, queste si sono rivelate meno solide di quanto ci si era aspettati dopo il clamore mediatico dei giorni precedenti. A questo punto, secondo il giornalista, il piano del presidente del Consiglio può arrivare allo step finale. "Diventa concreto l’obiettivo di estrarre dalla minoranza che ancora si oppone ai vaccini, un gruppo più o meno consistente di lavoratori, che dopo qualche settimana trascorsa al ritmo di tamponi ogni due-tre giorni, si arrendano e si rassegnino a sottoporsi alla vaccinazione per ottenere il Green Pass".

 

 

 

Insomma, se alla fine i pochi lavoratori non vaccinati decidessero di immunizzarsi si potrebbe arrivare alla quota record del 90 per cento e "il governo, come Draghi s’è impegnato a fare con Landini e ha fatto intendere a Salvini, potrebbe riconsiderare il piano delle restrizioni entro Natale". Se così fosse, rimarrebbe in campo solo una minoranza trascurabile di No-Vax. Si tratterebbe di un risultato importante che non solo legittimerebbe ancor di più il ruolo di Draghi come presidente del Consiglio, ma gli permetterebbe anche di aspirare a un'altra posizione. "Dopo aver praticamente realizzato anche l’agognata 'pacificazione' dell’Italia, sarebbe pronto ad assumere la veste di candidato più autorevole per il Quirinale", scrive Sorgi.

 

 

 

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