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Barillari e Cunial, "chiediamo asilo alla Svezia". No green pass barricati in regione? Una barzelletta: quando finiscono i panini...

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La battaglia degli ex grillini Davide Barillari e Sara Cunial contro il Green pass si è conclusa in maniera ingloriosa. I due avevano deciso di occupare a oltranza la sede della Regione Lazio, barricandosi nell'ufficio di lui la sera del 14 ottobre, poco prima dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà del certificato verde sul posto di lavoro. Nella notte, poi, avevano deciso di pubblicare un video per spiegare le ragioni del loro gesto, seguito da un altro video il mattino seguente. "Rimaniamo dentro. Lo facciamo per solidarietà con tutti quelli che non sono riusciti a entrare al lavoro. Rimaniamo a oltranza, finché la polizia non ci caccia", aveva detto convinto Barillari.

 

 

 

Poi il colpo di scena. L'ex pentastellato ha spiegato che nel frattempo sono insorte delle complicanze: "A proposito di viveri, confesso che stamattina avevo messo in conto di andare al bar qua dentro a prendere un po’ di roba in più. Il fatto è che non mi hanno fatto entrare, perché non avevo il Green pass". I due combattenti, insomma, hanno dovuto fare i conti con la fame. Sentito dal Corriere della Sera, Barillari ha cercato di sminuire: "Abbiamo ancora dei panini, qualche snack, dell’acqua, tutto quello che serve per sopravvivere qua dentro il più possibile".

 

 

 

In realtà, poi, non è andata così. In un comunicato la coppia spiega di essere stata costretta a mettere fine all'occupazione, anche se non proprio a causa della fame: "Siamo obbligati a lasciare un edificio a causa di una sanificazione necessaria e urgente a causa di un dipendente regionale positivo al Covid. Dipendente quasi certamente vaccinato e in possesso di regolare Green pass - si legge nella nota -. Mentre i sani vengono isolati, screditati, allontanati, i diritti divengono privilegi solo per i vaccinati. Ma sono privilegi a tempo e anche chi oggi si sente al sicuro prima o poi pagherà il prezzo della propria viltà. Zingaretti compreso". Alla fine hanno chiesto "asilo al consolato svedese".

 

 

 

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