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Silvio Berlusconi, "si sono presi a male parole davanti a lui". Retroscena Forza Italia: la rissa tra i due big
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Accuse reciproche, proprio davanti a Silvio Berlusconi. Il faccia a faccia al veleno tra Antonio Tajani e Sestino Giacomoni, andato in scena venerdì scorso a Villa San Martino, viene definito dal Foglio una cena non di gala, ma "di risentimento". I due big di Forza Italia litigano, letteralmente: in ballo c'è la nomina del nuovo capogruppo azzurro alla Camera, in sostituzione del neo-eletto governatore della Calabria Roberto Occhiuto. Tajani, coordinatore nazionale, sostiene Paolo Barelli, mentre Giacomoni, storico fedelissimo del Cav, vorrebbe sfidarlo.
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I due, scrive il Foglio, "si sono presi a male parole proprio di fronte all'impassibile Berlusconi". "Voglio vedere se davvero hai il coraggio di candidarti", avrebbe urlato Tajani a Giacomoni, che ha preso la questione sul personale: "Io non posso accettare che la spunti uno che mi definisce ' un suppellettile di Arcore'". Il riferimento, appunto, è a Barelli, "deputato romano, presidente della Federnuoto in cattivi rapporti con Giovanni Malagò e dunque con Gianni Letta", sottolinea Valerio Valentini.
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"Presidente, tu che ne pensi?", si sarebbero rivolti i due all'ex premier, sperando in una sua scelta. "E lui, il Cav., dicono, a queste scene assiste ormai come a un supplizio necessario: perché sa che anche da lì, da questa baruffa un poco sgraziata, passa il destino delle sue irredimibili speranze di un'apoteosi quirinalizia", aggiunge con un tocco di perfidia il retroscena del Foglio.
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Nella contesa si sarebbe inserita anche un'altra big, Maria Stella Gelmini, che non vede di buon occhio la scelta dell'uomo di Tajani: "L'elezione di Barelli rischia di produrre malcontento e defezioni nella nostra pattuglia". Un po' perché "alle comunali di Roma prendiamo il 3% e facciamo capogruppo un dirigente romano?". E un po' perché Barelli viene visto come rappresentante dell'ala più "sovranista" del partito, proprio quando Forza Italia si è assestata sul versante draghiano e moderato. Appuntamento a mercoledì prossimo a mezzogiorno, per l'assemblea di gruppo. Forza Italia rischia fratture pericolose, "con Matteo Renzi e Carlo Calenda spettatori non disinteressati della vicenda" e pronti a raccogliere i delusi.
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