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Mario Draghi telefona a Luciana Lamorgese: "Non può passare questa idea", pugno di ferro sugli scontri

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Tanti gli interrogativi che si sta ponendo in queste ore Mario Draghi. Primo tra tutti come siano potuti accadere gli scontri che sabato 9 ottobre hanno visto in piazza manifestanti contro il Green pass, estremisti e la polizia impegnata ad arginare i pericoli. "Non può passare l'idea che quattro facinorosi tengano in scacco le istituzioni", sono state le parole del premier riportate dal Corriere della Sera e con ogni probabilità rivolte al ministero dell'Interno. Da oggi, in vista del 15 ottobre (giorno in cui la certificazione verde diventerà obbligatoria anche sui posti di lavoro), si cambia strategia: al centro ci dovrá essere la prevenzione. Obiettivo: "Dimostrare che lo Stato c'è e interviene per contrastare i violenti, per stroncare gli estremismi e le iniziative di chi mira a creare tensione e instabilitá". In questo senso è andata la telefonata del presidente del Consiglio al ministro Luciana Lamorgese, con il sottosegretario delegato Franco Gabrielli e con i collaboratori più stretti.

 

 


Durante il colloquio la presa di posizione sugli errori e le sottovalutazione commesse. Non a caso il dispositivo di sicurezza messo a punto in vista della manifestazione di sabato in piazza del Popolo a Roma prevedeva che i partecipanti potessero essere al massimo tremila e invece le forze dell'ordine si sono trovate a fronteggiare oltre diecimila persone, e centinaia di loro sono sfuggite al controllo. Non solo, perché nonostante gli avvertimenti palesi, nessuno ha ritenuto indispensabile coprire e tutelare quei luoghi cruciali come la Cgil e Palazzo Chigi. Eppure gli avvisi c'erano stati. Almeno da parte del leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, poi arrestato. Il neofascista voleva arrivare proprio al sindacato e sui social aveva esortato i suoi: "Stasera ci prendiamo Roma". Tante, troppe, domande su cui si interrogherá la stessa Lamorgese in una riunione per la sicurezza prima di giovedì.

 

 

Al momento Draghi non intende allentare le misure. D'ora in avanti le autorizzazioni alle manifestazioni statiche potranno essere rilasciate soltanto con garanzie reali di rispetto delle regole da parte degli organizzatori. Si dovrà valutare se il luogo richiesto sia adeguato, se ci siano possibili vie di fuga in caso di scontri e possibilità di presidiare le vie limitrofe in modo da impedire a chi protesta in maniera violenta di andare altrove. E, ancora, dovrà essere stilata la lista dei luoghi che potrebbero essere presi di mira da chi protesta, predisponendo un cordone di protezione. In caso contrario niente via libera. 

 

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