Giuseppe Conte e il caso-Di Donna, l'intercettazione: "Quello sfig*** che fa il fenomeno?"
Pur essendo estraneo all’indagine, Giuseppe Conte avrà provato un po’ di imbarazzo nel venire a conoscenza di quanto contestato a Luca Di Donna, ex collega di studio del nuovo leader del Movimento 5 Stelle. Corriere e Repubblica hanno infatti pubblicato un’intercettazione riguardante Di Donna e altri due avvocati, Giancarlo Esposito e Valerio De Luca: sono tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze illecite.
Nell’intercettazione si fa riferimento a una terza persona “che si è affermata” che è proprio Conte, diventato a quel tempo presidente del Consiglio. “Da quel momento le porte della Pubblica amministrazione si sono aperte per loro, e le hanno sfruttate a pieno”, è l’accusa mossa nei confronti di Di Donna e delle altre due persone coinvolte. Curiosamente nell’intercettazione che ha indotto la Procura di Roma a ordinare la perquisizione negli studi dei tre avvocati si parla piuttosto male di Conte: “Gli è cambiata la vita! Quelli si sono trovati dal giorno alla notte quell’altro sfigato a fare il fenomeno, no? E stanno a sfruttare. Perché hanno la gente che gli va a chiedere le cose. Lui dice che è lui, è il suo nome invece che dà valore alle cose. È meglio giocarcelo quando devi calare un asso”.
L’intercettazione ha avuto una certa eco mediatica e politica, con Vittorio Sgarbi che l’ha commentata così: “Mentre l’avvocato del popolo era presidente del Consiglio, il suo collega di studio si dava un gran da fare per ottenere appalti. Conte, che in una intercettazione viene definito ‘lo sfigato’, non ha nulla da dire?”. Ovviamente Conte ha ribadito la sua estraneità alla vicenda: “Da quando sono diventato presidente del Consiglio non ho più frequentato Di Donna - ha assicurato - né so nulla della sua attività professionale”.
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