Morterone, eletto sindaco con 22 voti? Il candidato del "Partito gay fa ricorso": un delirio sul lago di Lecco
In una tornata elettorale deludente dal punto di vista dell'affluenza, il record di votanti lo registra Morterone. Il comune più piccolo d'Italia, in provincia di Lecco, ha visto alle urne 22 dei 27 cittadini aventi diritto di voto. A spuntarla è stato Dario Pesenti con la lista "Morterone Insieme". Per lui futuro sindaco hanno votato ben 12 elettori. Mentre lo sfidante Andrea Grassi, con la lista "Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e liberale" ha portato a casa solo nove voti.
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Un risultato chiarissimo, ma che lo sconfitto non riesce ad accettare. Così Grassi è ha deciso di fare ricorso al Tar. Il motivo? Il nuovo sindaco aveva depositato la lista in ritardo presentandosi agli uffici di Morterone anziché nel vicino comune di Ballabio. "Questo risultato è frutto di una campagna di contatto con i cittadini - ha commentato Pesenti, avvocato civico della Provincia nonché ex assessore al territorio del Comune di Lecco -, senza note aggressive ma contattando le persone".
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Entrambi i candidati, così come i 18 aspiranti consiglieri comunali, non sono cittadini effettivi di Morterone. Senza candidati, dopo la guida di Antonella Invernizzi, la città sarebbe stata affidata a un commissario prefettizio, il quale con ogni probabilità avrebbe unito il piccolo comune a Lecco.