Carlo Calenda accusa: "Sondaggi fantascientifici". Nel mirino il Pd, gravi accuse e suicidio perfetto a sinistra
Ci mancavano solo i "sondaggi fake" ad agitare il centrosinistra romano, a pochi giorni dal voto per il Campidoglio. Secondo la tradizione del "nessun nemico a sinistra", i candidati progressisti se le danno di santa ragione per farsi fuori l'un l'altro, come ricorda anche il Giornale. Carlo Calenda, leader di Azione che sogna di arrivare al ballottaggio, ha accusato il Nazareno di mettere in giro "sondaggi fantascientifici, in spregio a qualsiasi normativa" dal momento che vige l'embargo elettorale.
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In questi report riservati planati sulle scrivanie dei segretari e di qualche giornalista, Calenda sarebbe dato "in caduta libera", con l'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, candidato del Pd, in grande vantaggio e vero, unico sfidante di fatto di Enrico Michetti, candidato del centrodestra con la sindaca uscente Virginia Raggi, del Movimento 5 Stelle, ormai fuori dai giochi.
Calenda, polemicamente, parla di "colpi bassi e mezzucci scadenti". "Avete perso il senso del limite", accusa i suoi ex (per pochissimo) compagni di partito. Ovviamente dal Nazareno non l'hanno presa bene, e approfittano dell'intervista alla Stampa di Giancarlo Giorgetti, numero 2 di Matteo Salvini, in cui veniva indicato come quello da votare, per definirlo "il candidato della Lega".
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Alle parole sprezzanti di Andrea Orlando seguono a ruota quelle di Francesco Boccia, che parla di "un leader da salotti che flirta con la destra" o quelle ancora più estreme di Goffredo Bettini, il grande e oscuro tessitore di tutte le trame a sinistra: "Sono i suoi ultimi rantoli, da domenica per lui sarà finita". Insomma, un bel clima che getta peraltro solidissime basi in vista del ballottaggio più che probabile: con che faccia Calenda o Gualtieri chiederanno i voti dei rispettivi avversari dopo essersi presi a maleparole per settimane?