Roberto Gualtieri e la follia in campagna elettorale: "15 minuti". Storace lo affonda: "Solo chi ha l'auto blu"
"I quindici minuti di Roberto Gualtieri, la trovata scopiazzata dall'estero con cui il candidato del Pd cerca di risalire la china. Quindici minuti per fare ogni cosa, dice il suo programma. E si ha la sensazione che abbia vissuto troppo all'estero o in auto blu o con uno stuolo di segretari e abbia avuto poco a che fare con la realtà della città di cui vuole fare il sindaco. Non basta un regolamento a modificare la nostra vita. Che fai a Roma in un quarto d'ora? Ti sinceri di essere finalmente sfuggito alla vista dei cinghiali che ti hanno spaventato davanti al cassonetto. E chissà quanto tempo ci vorrà per sapere a chi tocca tra Comune e Regione per liberarcene. Resti ad aspettare l'autobus alla fermata, di minuti ne passano minimo trenta. Se va bene". Così Francesco Storace, sulle colonne del Tempo, smonta l'ultima teoria del candidato Pd al Campidoglio, Roberto Gualtieri, per amministrare la Capitale.
"Provi a contare, Gualtieri, i minuti che ci vogliono per uscire dalla Stazione Termini - la Tiburtina forse pure peggio - senza incontrare clandestini, spacciatori, borseggiatori. Magari lui ha la scorta, il cittadino comune no. Ce la farà in un quarto d'ora, se fosse eletto sindaco, a sgomberare i campi rom senza moltiplicarli in giro per la città? A Roma, 15 minuti non sono sufficienti neppure per la fila da fare presso le segreterie di certi politici. Ma anche qui, lui che ne sa se ci deve pensare il suo nutrito staff...", ironizza ancora Storace.
"Diversi anni di politica non erano stati sufficienti a Gualtieri neppure per capire che dei due impianti per i rifiuti di Acea, uno era a Terni, che non è esattamente nel Lazio. Nel turno di ballottaggio probabilmente basterà un comizio di 15 minuti di Paola Taverna per raccontare che cosa pensano i Cinque stelle del Pd di Gualtieri. Intendiamoci, Taverna quella di prima, quella che li additava cone me*** e mafiosi. La rete parla ancora. Ma si uniranno per un voto di pochi secondi per tentare di finire di distruggere Roma in cinque anni. Vade retro. Serve concretezza, non utopia", conclude Storace.