Luca Morisi, Matteo Salvini: "Se dovessi commentare ciò che accade a casa di Beppe Grillo..."
Aveva preferito commentare "da amico", Matteo Salvini, evitando ogni riferimento politico. Ma l'indagine per cessione di sostanze stupefacenti di Luca Morisi, che la scorsa settimana si era dimesso a sorpresa dal ruolo di capo della comunicazione del leader della Lega, ha di fatto imposto al Capitano una reazione piccata di fronte al sarcasmo e agli sfottò pretestuosi degli esponenti del Movimento 5 Stelle.
"Se dovessi commentare le vicende private e personali di casa Grillo, saremmo ancora qua a parlare", è la frase sibillina che si è lasciato sfuggire l'ex ministro degli Interni. Il riferimento è alla inchiesta per stupro che coinvolge Ciro Grillo, il figlio del fondatore del Movimento Beppe Grillo. Una storia altrettanto imbarazzante, e al momento decisamente più grave per le sue implicazioni, e che i grillini da anni stanno cercando letteralmente di rimuovere dall'agenda.
"Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi", erano state le prima parole di Salvini, seguite alle ammissioni di Morisi dopo le indiscrezioni di Corriere della Sera e Repubblica: "Un momento molto doloroso della mia vita - lo ha definito l'ideatore della "Bestia" social -, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine".
Parole abbastanza chiare su cui Danilo Toninelli e altri grillini hanno preferito fare becera ironia: "Allora era vero che la propaganda social di Salvini aveva qualcosa di 'stupefacente'. Scherzi a parte, speriamo che ora la Lega, dopo questo fatto imbarazzante, cambi idea e appoggi il referendum sulla legalizzazione della cannabis". Un attacco di fronte al quale Salvini non poteva soprassedere.