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Green Pass, il primo politico cacciato dall'aula: si scatena la bagarre. Proprio lui, il "re" dei no-vax

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L'ex M5s Davide Barillari, no vax, è stato bloccato all'ingresso del Consiglio regionale del Lazio perché senza green pass. Lo ha fatto sapere lui stesso dopo non aver potuto partecipare a una seduta straordinaria. "Stamattina sono stato bloccato fisicamente perché non in possesso del green pass obbligatorio. Chiedo sia permesso l'accesso all'aula a tutti i consiglieri vaccinati o meno, prima del 15 ottobre, così come previsto", ha detto in un video l'ex grillino. 

"Io non posso entrare, porte chiuse a chiave solo per me. Non ho il green pass. Fa niente se la legge nazionale appena approvata prevede che solo dal 15 ottobre 2021 tutti i dipendenti pubblici, compresi i rappresentanti eletti nelle istituzioni, dovranno esibirlo per entrare a fare il loro lavoro. La Regione Lazio è al di sopra della legge: vale, più della Costituzione italiana e del Parlamento nazionale, una delibera dell'Ufficio di Presidenza", si è lamentato Barillari su Facebook. 

Il consigliere ha raccontato nel dettaglio l'episodio: "La Digos che mi avvicina prima dell'ingresso in Consiglio. La porta di accesso all'aula chiusa a chiave. Tre guardie private che presidiano fisicamente la porta. Quindici fra polizia, Digos e carabinieri schierati intorno a me, che non raccolgono la denuncia verbale ma mi chiedono di seguirli in commissariato per farla". Infine la denuncia: "Se lasciamo passare tutto questo e la consideriamo la 'nuova normalità', non ci sarà nessun futuro. Se anche i rappresentanti eletti dai cittadini sono bloccati da uno spropositato schieramento di forze per entrare in un'aula pubblica (dove nemmeno il pubblico è ammesso da inizio pandemia), non ci sarà nessun futuro. Qui il Covid e i vaccini non c'entrano nulla, è questione di democrazia".

 

 

 

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