DiMartedì, Romano Prodi e la sua teoria su Fratelli d'Italia: "Diversa dalla Lega che ha anche elettori professionisti"
"Siamo di fronte a una rivoluzione totale, i partiti democratici non ci sono più". Parola di Romano Prodi, ospite a DiMartedì su La7. Nella puntata del 21 settembre l'ex presidente del Consiglio dice a Giovanni Floris che non è poi così strano che tanti partiti così diversi si uniscano sotto un solo premier, Mario Draghi. Ma il conduttore rincara la dose: "Matteo Salvini ha passato l'estate ad attaccare il Green pass e ora invece non è più un problema". Immediata la replica di Prodi che fa un confronto tra il Carroccio e Fratelli d'Italia scivolando in una sparata: "La Lega non è come la Meloni, ha anche elettori professionisti". Una frase che evidentemente è uscita male.
Ma non è tutto perché Prodi si occupa anche del Partito democratico: "Con Enrico Letta il Pd è l'unico partito, lui si è già appellato alla base. Il partito deve vivere con la gente e Letta lo sta riaggiustando". Su Silvio Berlusconi invece Prodi conferma che non si stupirebbe di un incontro tra il leader di Forza Italia e Matteo Renzi per un futuro al Quirinale. Faccia a faccia comunque smentito.
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A quel punto è Alessandro Sallusti a intervenire: "Non crede che sia stato proprio l'Ulivo la palla al piede dei partiti di sinistra che non sono riusciti a emergere?". Una domanda per cui Prodi, leader proprio de L'Ulivo, non può che arrampicarsi sugli specchi ribadendo la necessità di unire le forze di sinistra.