Sondaggio di Alessandra Ghisleri, Pd per la prima volta al comando: ecco le cifre che inquietano il centrodestra
Il sorpasso è minimo, ma c'è e al Nazareno, quartier generale del Partito democratico, non pare vero. Per la prima volta i dem sono in testa, lo dice un sondaggio di Euromedia Research, e il segretario Enrico Letta si passa una mano sulla fronte mentre sospira: «Ce la sto mettendo tutta». Da Siena, dove è candidato alle Suppletive, promette di «onorare l'impegno che chiedono gli elettori». Da Milano, dove è andato a presentare il suo libro Controcorrente, l'avversario di sempre Matteo Renzi gli indirizza parole di pace: «A Siena voterei Enrico con molta convinzione, senza alcuna difficoltà. Non mi fa velo la polemica personale». Il leader di Italia Viva azzarda un'insospettabile manovra di avvicinamento: «Se il Pd di Letta potrà recuperare l'identità riformista, noi ci stiamo», si fa avanti. La condizione che pone il fiorentino, ovviamente, è l'addio ai Cinquestelle perché «sono mossi da un solo principio», tuona, «basta che siano al governo. La verità è che da "uno vale uno" sono passati a "uno vale l'altro"».
Letta per ora non replica al corteggiamento renziano, ma intanto sigode il risultato emerso dall'ultimo sondaggio dell'istituto di Alessandra Ghisleri, presentato ieri a Porta a Porta. Quello che mostra, appunto, che nelle intenzioni di voto a livello nazionale il Pd è primo partito con il 19,4%. Una novità assoluta,
Il sondaggio della Ghisleri indica il Pd primo partito al 19,4%; al secondo posto Fratelli d'Italia con il 19,1%; al terzo la Lega di Matteo Salvini al 18,5%; in crescita il Movimento Cinque stelle, sempre al 18,5%. Anche Forza Italia acquista consensi e sale al 7,3% considerato che altri sondaggi dicono cose diverse: per Swg è in testa Fratelli d'Italia, per Pagnoncelli la Lega.
Secondo la Ghisleri, invece, i dem sono saliti dello 0,4% dall'ultima rilevazione realizzata sempre da Euromedia il 2 settembre. Fdi è a un passo, 19,1%, ma in calo di quasi un punto (-0.9%). In terza posizione la Lega di Salvini con il 18.5%, anche lei scesa dello 0.9 e affiancata ai Cinquestelle (+0,8%). Segno positivo anche per Forza Italia che raggiunge il 7.3%. Seguono Azione 3.8% (-0.4%), Italia Viva 2.8% (+0.5%), Verdi 2% (+0.5%) e le altre formazioni minori. Gli indecisi rappresentano il 36.6%. Se i dem festeggiano dopo mesi in cui arrancavano, il dato deve fare riflettere il centrodestra (che comunque resta la coalizione vincente). Nel Carroccio pesa la difficoltà della doppia anima, di lotta e di governo, lo slalom quotidiano di Salvini che deve destreggiarsi tra i diktat di Draghi (e Giorgetti), le richieste dei suoi governatori e i leghisti "ribelli". E pesano, anche in Fdi, le scelte dei candidati alle Amministrative, le divisioni iniziali nelle grandi città. Milano, Roma, Napoli, Bologna: per quasi tutti i sondaggisti il centrosinistra ha la vittoria in tasca, che sia al primo turno o al ballottaggio. Rischia forse solo a Torino. E perdere le grandi città significa perdere l'Italia. C'è da sperare che i sondaggi sbaglino.