Ascanio Celestini chiede di cancellare il Giorno del Ricordo sulle foibe. FdI: "Stalinismo contemporaneo"
Ascanio Celestini ha voluto dare la sua personale lettura della tragedia delle foibe, avanzando la sua proposta sul Giorno del Ricordo: cioè di cancellarlo. In lungo post su Facebook, intitolato Il mito delle foibe e il Giorno del non Ricordo, Celestini ha sostenuto che "gli storici hanno sempre parlato della foibe. Nessuno ha nascosto questa storia. Casomai sono stati salvati dai processi un migliaio di criminali italiani che in Jugoslavia hanno fatto stragi", ha sostenuto l’attore. "La parola foiba deriva dal latino fovea. Così vengono chiamati gli inghiottitoi naturali tipici delle aree carsiche. Sta scritto sulla Treccani. E un certo numero di cadaveri – ha proseguito Celestini – sono stati occultati facendoli sparire in quelle cavità per il semplice motivo che il terreno è difficile da scavare e l’operazione era più semplice da risolvere in quella maniera".
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"Se da qualche parte leggete 10mila morti, no, è un’esagerazione. Se leggete 2mila, no, sono troppo pochi. Qualcosa di intermedio: tre, quattromila. Queste sono le dimensioni della strage", ha aggiunto. Malauguratamente il Parlamento ha scelto il 10 febbraio per ricordare questi morti", prosegue Celestini, che poi contrappone il Giorno della Memoria al Giorno del Ricordo. Infine chiude chiedendo che, "non sarebbe il caso di cancellare dalle celebrazioni nazionali questo bizzarro Giorno del Ricordo?".
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"Le parole di Celestini sono inaccettabili: la richiesta di abolizione del Giorno del Ricordo è un insulto alla memoria dei tanti italiani uccisi e costretti all’esodo", ha commentato il capogruppo di FdI in commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone. "Le foibe sono state un dramma nazionale e chi le nega compie un atto gravissimo e aberrante, che va contro la legge. Ricordiamo, infatti, che il Giorno del Ricordo è stabilito per legge. Da Celestini stalinismo contemporaneo. Chiediamo la condanna esplicita – ha concluso Mollicone – da parte delle cariche istituzionali e della sinistra contro questo odioso negazionismo".
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