Luciana Lamorgese, metano a tempo record nella casa a Positano: il gas subito dopo la ristrutturazione
Positano è meravigliosa. Le sette bellezze. Arrivano da tutto il mondo per ammirare questo ex villaggio di pescatori, diventato, negli anni, una stazione turistica super scicchettosa. Le sue casette colorate arrampicate sulla montagna. Ivi coli caratteristici. I negozi di moda mare che fanno tendenza. I ristoranti di pesce. La spiaggia sabbiosa e il mare cristallino. È una cartolina che prende vita. Positano si sviluppa in verticale. È tutta un saliscendi. C’è via Pasitea, l’unica carrabile, che fende il paese in senso elicoidale. Per il resto sono camminamenti ripidi e scale. La gente del posto,che vive di turismo - quest’anno tornato ai livelli pre Covid -, ha imparato a sfruttare fino all’ultimo centimetro quadrato per ospitare persone e automobili, senza usare violenza al territorio. In questo contesto, va da sé che l’aggiornamento delle infrastrutture proceda a rilento. Sia per i vincoli paesaggistici, sia per le difficoltà urbanistiche, sia per i soliti intoppi burocratici. Esempio: dopo vent’anni non è stata ancora ultimata la metanizzazione della cittadina. Cioè, ci sono delle case, a Positano, che ancora non hanno l’allaccio al gas metano. Poi però succedono dei “miracoli”. Come quello che stiamo per raccontare. La costiera amalfitana ospita diversi vip, che hanno scelto questo angolo paradisiaco della provincia di Salerno per trascorrere le proprie vacanze.Anchelafamiglia Lamorgese ha eletto Positano a buen retiro.
PARENTELA - E non è una scelta recente, quando la Costiera è diventata mainstream, ma un amore antico, che risale agli anni Settanta, riferisce chi ha memoria di fatti locali. D’altronde Potenza, città d’origine, non è tanto lontana: sono 170 chilometri. Per i quali, tuttavia,a causa della viabilità particolarmente lenta, ci si impiegano quattro ore di macchina. O due giorni di cavallo. A seconda. I Lamorgese a Positano sono tanti .E non sono tutti imparentati con il ministro dell’Interno. Alcuni sì però. Quelli di via Monte, per esempio. Detengono la proprietà di vari appartamenti, tra cui una bellissima casa indipendente. Su due piani. Con terrazzo di copertura che dà direttamente sul promontorio e sul mare. Una vista spettacolare. L’immobile è intestato al nipote della ministra, ma è suo cugino che si occupa di governare la proprietà. Per alcuni anni questo ben di dio era stato abbandonato al suo destino. E all’incuria. Tanto che il Comune stava per avviare un’azione per tutelare l’immagine di un giardino prospiciente alla proprietà. Ma non se n’è fatto niente. Perché nel 2020, in piena pandemia, i Lamorgese
hanno deciso di ristrutturare l’immobile tirandolo a lucido.
SCALINATE - La ministra Luciana qui ci viene poco. Anzi mai. Chi la conosce bene sostiene che non vada mai in vacanza. Sempre focalizzata sul lavoro. E vabbè. Però il suo cognome c’è, è ben presente. Specie quando si tratta di sbloccare una pratica. Via Monte. Per Google Maps via Monte non esiste. Salendo da Marina grande, dove c’è la spiaggia, il navigatore ti porta verso via Regina Giovanna. Poi tifa imboccare le scalette di via Trara Genoino. Sono infinite. Una seduta di stepping gratuita.Ametà strada c’èla proprietà di un’altra Lamorgese, trasformata in bed and breakfast. La salita prosegue su via dei Gladioli. Sempre più ripida. E sfocia su via Pasitea, dove passano le macchine. Infine, ciao: Google ti abbandona, non lo sa dove sia Via Monte. Tocca chiedere alla gente del posto. Ai tassisti che stazionano davanti al parcheggio Mandara. Il primo si dichiara incompetente: «Guagliò, nun ‘o saccio». Il secondo pure. Il terzo è quello giusto. Bisogna risalire sulla Pasitea - spiega - e, all’altezza del negozio di ceramiche, svoltare a destra.
SORPRESA - Via Monte in sostanza è una scalinata. Alla terza rampa ecco Casa Lamorgese. Ancora con gli intonaci bianchi freschi. Alla Soprintendenza Beni Architettonici, Beni Paesaggistici, Beni culturali, di Salerno e Avellino risultano due procedure a nome Lamorgese. Una è quella di cui stiamo parlando. Si è trattato di una ristrutturazione semplice, che non impattava sui vincoli, drastici, che vigono sulla Costiera. Dunque, nessuna questione. Però c’era un problema. La zona non era servita dal gas cittadino. Ed ecco il “miracolo” di cui si diceva poc’anzi. Qualche mese fa, Amalfitana gas, la società concessionaria della progettazione, costruzione e gestione della rete di distribuzione del gas metano, bussa al Comune di Positano.
Chiede di poter eseguire i lavori di allaccio alla rete sulla scalinata di via Monte.Anche se sulle mappe di Internet non esiste, è una rete viaria “strategica”. Al Municipio cadono dal pero. Ma come: sono anni che inseguono invano Amalfitana gas per proseguire la metanizzazione del paese e ora sono loro che si propongono? Poi capiscono: la traccia che
viene sollecitata non serve a connetterela casa di Ciro Esposito. Ma château Lamorgese.