Claudio Durigon si dimette da sottosegretario. Il retroscena: "Mussolini non c'entra", un gioco sporco sulle pensioni
Alla fine è stato il diretto interessato a fare una mossa e a togliere tutti dall'imbarazzo. Stando alle ultime indiscrezioni, Claudio Durigon avrebbe deciso di dimettersi da sottosegretario al ministero dell'Economia: il suo caso tiene banco ormai da settimane. Tutta "colpa" di una proposta avanzata dall'esponente leghista: quella di intitolare un parco di Latina, ora dedicato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, al fratello del Duce, Arnaldo Mussolini. Da quel momento, Pd, Leu e una parte di Movimento 5 Stelle hanno chiesto a gran voce un suo passo indietro, che adesso è arrivato.
Alla base delle pressioni contro Durigon, però, non ci sarebbe solo quella dichiarazione sul parco. A pesare sulle richieste di dimissioni ci sarebbe anche la questione Quota 100, come scrive Marco Antonellis su Italia Oggi. Durigon, infatti, è il "papà" della misura varata durante il governo giallo-verde e in scadenza il 31 dicembre 2021. "È necessario mantenere strumenti flessibili in uscita. Rinnovare Quota 100 è sicuramente una possibilità da valutare, il suo costo per l’anno 2022 sarebbe di 400 milioni", aveva scritto Durigon sui suoi social a giugno. Peccato però, scrive Antonellis, che il governo e il premier Mario Draghi non abbiano nessuna intenzione di rinnovare la misura.
Parlando in generale della riforma pensionistica, poi, il sottosegretario aveva detto: "E' un tema importante nel post Covid, la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro è un requisito fondamentale, quota 41 darebbe finalmente stabilità al sistema pensionistico". E ancora: "È necessario mantenere strumenti flessibili in uscita".