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Afghanistan, Giuseppe Conte apre ai talebani: "Dialogo, regime abbastanza distensivo". Di Maio deve smentire tutto

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"Dialogo serrato coi talebani". Giuseppe Conte esprime il suo primo parere sull'Afghanistan, dopo giorni di imbarazzante silenzio, e fa fare un salto sulla poltrona a Luigi Di Maio. Il grillino, per inciso, è anche ministro degli Esteri, già nei guai per colpa sua per le foto in spiaggia mentre Kabul bruciava. E ora deve vedersela anche con l'uscita improvvida del suo capo di partito. Conte, fresco leader del Movimento 5 Stelle, pesta i piedi al numero uno della Farnesina e azzarda, a margine della presentazione di un libro a Ravello: "Necessità di un serrato dialogo con il nuovo regime talebano, che si è dimostrato abbastanza distensivo".

 

 

 

 


Insomma, Conte sembra fidarsi dei fondamentalisti islamici, che hanno promesso amnistia per i nemici politici, diritti alle donne e nessuna caccia all'uomo, sebbene in tanti, dall'Afghanistan, stiano chiedendo all'Occidente di fare qualcosa per difenderli da una rappresaglia già iniziata, nel silenzio generale. "L'esito di questo ventennio di impegno della comunità internazionale in Afghanistan mi ha addolorato - ha spiegato Conte - come credo abbia addolorato e angosciato tutti voi. Constatare dopo 20 anni l'insediarsi rapido ed efficace del nuovo Emirato islamico, mi ha lasciato sgomento. Ora è prioritario costruire i corridoi umanitari e portare qui tutte le persone che hanno collaborato e che si sono più esposte per i diritti civili. C'è poi da interrogarsi sul fatto che non è con le armi che risolveremo problemi così".

 

 

 

 

Russia e Cina "devono sedersi al tavolo e l'occidente deve coinvolgere tutta la comunità internazionale per tenere i talebani dentro un dialogo serrato per proteggere il lavoro fatto e garantire sicurezza a tutti". Da Italia Viva, via Gennaro Migliore, definiscono le parole di Conte "un insulto a chi sta soffrendo, a chi si nasconde, a chi fugge. Perché sa bene di cosa sono capaci i Talebani". Vittorio Sgarbi parla invece di dichiarazioni semplicemente "vergognose".

 

 

 

 


Di Maio si è trovato così costretto a prendere le distanze dall'ex premier: "È importante agire in maniera coordinata nei confronti dei talebani. Dobbiamo giudicarli dalle loro azioni, non dalle loro parole. Abbiamo a disposizione qualche leva, sia pur limitata, su di loro come l'isolamento dalla comunità internazionale e la prosecuzione dell'assistenza allo sviluppo fornita finora. Dobbiamo mantenere una posizione ferma sul rispetto dei diritti umani e delle libertà, e trasmettere messaggi chiari tutti insieme".

 

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