Ius soli, malumori nel M5s contro Giuseppe Conte: "Non è un caso", leader fatto fuori?
Non è un caso che il capogruppo alla Camera del Movimento 5 stelle Davide Crippa abbia parlato di una nuova legge sulla cittadinanza agli immigrati con un post pubblicato su Facebook. Lo ha fatto per mandare un messaggio a Giuseppe Conte, scrive La Repubblica, ovvero che la linea va stabilita dialogando con gli esponenti delle commissioni in Parlamento. In commissione Cultura e in commissione Affari Costituzionali i 5 stelle hanno lavorato a una proposta di legge sulla cittadinanza che definiscono Ius scholae, altro nome per quello che è uno Ius culturae. L'idea è di concedere la cittadinanza ai bambini nati qui o residenti nel nostro Paese da tempo insieme ai genitori alla chiusura di un ciclo scolastico.
Video su questo argomento"Non è una priorità, la legge sulla cittadinanza va bene cosi". Ius soli, Salvini mette a tacere Letta
"Il dibattito che si è riaperto sul tema della cittadinanza richiede risposte concrete e condivise, frutto del dialogo tra le forze politiche e la società civile", scrive Crippa. "Puntare sullo ius scholae, cioè sul diritto per i ragazzi figli di immigrati di diventare cittadini italiani dopo aver completato un ciclo di studi può rappresentare un'importante soluzione" perché "il M5S non si tira mai indietro quando si parla di diritti e non intende farlo neanche stavolta". La proposta in realtà era già stata presentata a Conte prima della sua incoronazione a leader del Movimento e sembrava averla appoggiata anche se poi si è chiuso in un silenzio assoluto su questo tema.
Paola Taverna ha infiammato il dibattito dicendo che non era una priorità e che "bisogna contemperare multiculturalismo, integrazione e sicurezza". "Non è lei a dover dire cosa dobbiamo fare", sbottano nelle chat interne i grillini. Per trovare la quadra bisognerà prima convincere Conte. Il Pd dovrà tenere duro. Poi forse si troveranno i numeri.