M5s a un passo dalla singola cifra, il sondaggio-choc: le cifre che preoccupano Giuseppe Conte
La cura che risponde al nome di Giuseppe Conte? Funziona perfettamente se l'obiettivo è far fuori definitivamente il M5s. D'altronde, appena messo al comando, il presunto avvocato del popolo ha dovuto incassare il clamoroso ko tecnico sulla giustizia e la rivolta interna, con i 60 che hanno preferito non palesarsi in aula al momento del voto. E non solo: indispettito, l'ex premier starebbe pensando alle prime due purghe, alle prime due espulsioni. Insomma, quando si dice partire in quarta...
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Ma c'è di più. Ci sono anche dei sondaggi, riservati e che circolano all'interno del M5s, di cui dà conto Dagospia in un cosiddetto "Dagoreport". Numeri impressionanti, ovviamente in negativo e ovviamente per i grillini. La rilevazione, infatti, dà il M5s al 12%, nuovo minimo storico a partire dal massimo che fu fatto registrare nel 2018, quando i grillini presero il 32% alle politiche. Numeri da scenario post-apocalittico. E per giunta in netta e costante discesa. Insomma, per Giuseppe Conte il compito non sembra arduo, ma addirittura impossibile.
Ma le cattive notizia non sono finite. Altre ne arrivano da Torino, dove in ballo c'è la sfida alle amministrative. E dopo Chiara Appendino, ritrovare un altro grillino sindaco appare di fatto impossibile. Al di là del fatto che viene data per certa la vittoria del centrodestra che candida Damilano, si registra il fatto che i pentastellati raccolgono percentuali misere. E ancora, Roma, dove nella sfida con molti candidati di primo piano, la sindachessa uscente, Virginia Raggi, rischia di restare fuori anche dal ballottaggio: un 10% di voti grillini, stando alle rilevazioni, si sarebbe spostato verso Carlo Calenda, accreditato di un roboante 27 per cento.
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