Pier Ferdinando Casini, il nuovo incubo di Enrico Letta nella corsa al Quirinale: ecco il primo pallottoliere
Non solo Matteo Renzi. Adesso anche Pierferdinando Casini potrebbe diventare un problema per il segretario del Pd Enrico Letta. Il leader dem, già impegnato in quella che sembra una guerra infinita con il segretario di Italia viva, adesso ha un motivo in più per preoccuparsi: la fine del mandato di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica e la corsa al Quirinale. Ancora una volta, infatti, Renzi - con i suoi 44 parlamentari - potrebbe essere davvero decisivo, perché potrebbe avvicinare alla quota dei 505 consensi (necessari dal quarto scrutinio in poi) i due blocchi contrapposti, che partono da posizioni quasi pari, fra i 430 e i 440 voti.
Mps, ecco perché il "potere rosso" toscano non vuole vendere: sinistra smascherata
L'ex sindaco di Firenze, però, come riporta Italia Oggi, non accetterà mai nessun nome espresso dal Pd. Dunque no a Dario Franceschini, no a Walter Veltroni e no pure a Romano Prodi. Se non partisse un’operazione ampia su Mario Draghi o su un Mattarella bis, molto probabilmente Renzi deciderà di fare squadra col centrodestra. E l'intesa, in quel caso, stando ad alcune voci, si muoverebbe intorno al nome di Pierferdinando Casini.
Perché proprio Casini? Si tratta, infatti, di un senatore eletto con il Pd. Tuttavia, pare abbia mantenuto dei buoni rapporti con il centrodestra e ne potrebbe addirittura garantire l’approdo a Palazzo Chigi nel 2023, se non proprio nel 2022. Per Letta, invece, si tratterebbe di un pessimo candidato perché - come spiega Italia Oggi - quasi sicuramente un pezzo del suo partito lo voterebbe.