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Berlusconi, Pd e La Russa. Indiscrezioni dal Parlamento: una mossa estrema per tagliare fuori M5s e Conte

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La proposta arriva più puntuale che mai: la Fondazione Luigi Einaudi presenterà ai partiti un disegno di legge costituzionale per l'istituzione di un'assemblea per la riforma della Costituzione. Il timore è che in questo scorcio di legislatura non sembra più possibile realizzare riforme organiche e così si pensa a un'assemblea in grado du eleggere insieme al prossimo Parlamento. Non mancano - ricorda Il Giornale - le adesioni. Via libera dal dem Andrea Marcucci, da Marco di Maio vicepresidente di Italia Viva alla Camera; Dimitri Coin vicepresidente del gruppo della Lega alla Camera; Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera e per Fratelli d'Italia dI il senatore Giovan Battista Fazzolari e Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato. 

 

 

Insomma, il consenso è variegato. Al punto che ai piani alti si parla già di un eventuale Intergruppo Parlamentare per stabilire tempi e modi dell'operazione. Tra i primi nodi da sciogliere le tempistiche: far partire l'operazione subito oppure se proiettare il progetto sulla prossima legislatura. Nel primo caso a beneficiare sarò chi governerà dal 2023 al 2028. Nel secondo invece chi vincerà le successive elezioni, quelle del 2028.

 

 

L'obiettivo è però parecchio ambizioso, tanti i tentativi di riforma costituzionale risultati un buco nell'acqua. Il primo invito a mettere mano alla Carta era arrivato già due mesi da Marcello Pera. L'intenzione era quella di formare una commissione ad hoc eletta dal popolo con 75 membri non parlamentari. Prima ad appoggiare l'idea Anna Maria Bernini, seguita dal vicepresidente della Camera Simone Baldelli. E ora si riparte con un'adesione bipartisan. 

 

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