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Giorgia Meloni e il vaccino, la frase rubata da Osho: "Allora è vero che cambia il Dna"

 Meloni e Lollobrigida

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Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida con tanto di mascherina sono seduti distanziati. E la leader di Fratelli d'Italia chiede: "Me porti a vedè 'a Lazio l'anno prossimo?". Quindi Lollobrigida ribatte: "Allora è vero che te cambia er Dna sto vaccino". Si tratta del dialogo immaginario della Meloni con il collega di partito rappresentato nell'ultima esilarante vignetta di Osho pubblicata sulla prima pagina del Tempo di oggi 27 luglio. Titolo della raffigurazione: "Prima fila alla romanista Giorgia Meloni e...".. La leader di Fdi infatti è romanista e dopo aver più volte ribadito negli ultimi giorni di essere contraria al Green pass e alla obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid è andata a vaccinarsi all'ospedale Spallanzani.

 

 

La Meloni aveva già prenotato nel mese di giugno ma a causa di impegni, legati al ruolo di presidente dei Conservatori e riformisti europei, aveva dovuto rimandare l’appuntamento per la somministrazione del vaccino. "Sul Green Pass stiamo assistendo ad un dibattito puramente ideologico. Utilizzarlo per entrare al bar o al ristorante è sbagliato e inutile, danneggerebbe solo la nostra economia e questo non possiamo permettercelo", aveva scritto su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia.

 

 

Poi la nota FdI: “In un momento di grande crisi internazionale è doveroso che il governo faccia chiarezza sull’uso del green pass in alberghi e ristoranti, per evitare di far pagare sempre al settore turistico le conseguenze delle misure anti-Covid. Da sempre e per primo Fratelli d’Italia si è detto favorevole a questa certificazione per favorire gli spostamenti tra Nazioni europee, uniformando le normative. Siamo però contrari all’utilizzo di questo documento per accedere in bar e locali della ristorazione, perché in questo modo non si aiuta il comparto e si crea enorme confusione".

 

 

Quindi, aveva concluso la Meloni, "Fratelli d’Italia pretende che l’esecutivo chiarisca per non condannare definitivamente un settore messo in ginocchio dalle discutibili scelte fatte in passato”.

 

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