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Sergio Mattarella, il retroscena sul messaggio a Fico e Casellati. "Non provateci neanche", pizzino per il semestre bianco

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha intenzione di esercitare le prerogative che la Costituzione gli affida fino a quando potrà.  Sono stati due i gesti con i quali l'inquilino del Colle ha reso esplicito questo messaggio. La firma apposta al dl Sostegni bis, accompagnata però da una reprimenda al Parlamento che ha gonfiato il testo con 393 commi aggiuntivi. "Ma è necessano un ricorso più razionale e disciplinato alla decretazione d'urgenza". Mattarella minaccia di non firmare più provvedimenti così eterogenei e insensati. "Per quanto riguarda le mie responsabilità valuterò eventuale ricorso alla facoltà prevista dall'articolo 74 della Costituzione nei confronti di leggi di conversione di decreti-legge caratterizzati da gravi anomalie che mi venissero sottoposte".

 

 

 

Il secondo gesto significativo è rappresentato dalle indicazioni recapitate al vicepresidente del Csm David Ermini sul parere da dare alla riforma della Giustizia della ministra Cartabia. "La ministra della Giustizia - spiega Ermini - ha infatti chiesto al Consiglio superiore il parere su tutti L'altro fronte gli emendamenti governativi presentati in Parlamento, e dunque è necessario che il Consiglio non ometta di esprimersi su tutti gli aspetti della proposta del governo, circostanza che potrebbe assumere ii significato di valutazione di ridotta importanza o di implicito consenso su tutti gli altri temi non trattati nel parere sull'improcedibilità".

 

 

Il presidente Mattarella pertanto, scrive il Tempo, ha detto il vicepresidente del Csm, ha ritenuto opportuno che «sia posticipata, anche solo di pochi giorni, l'iscrizione della pratica all'ordine del giorno del plenum».Il parere definitivo slitterà probabilmente ad agosto, comunque dopo che il 30 luglio la Camera avrà votato la prima fiducia sulla riforma. "Un assist comunque gradito al governo. Ennesima dimostrazione che chiunque vuole picconare Draghi non ha fatto i conti con l'inquilino del Colle", conclude il Tempo.

 

 

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