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Coronavirus, pesante sospetto su Giuseppe Conte: "Cosa non torna sulla sua vaccinazione". Paura degli elettori M5s?

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"Perché non ci sono foto di politici mentre fanno il vaccino?", chiedeva Peter Gomez con una punta polemica il 16 luglio scorso. E qualcuno aggiunge: e perché non ci sono foto di Giuseppe Conte mentre fa il vaccino?". Il direttore del Fattoquotidiano.it ce l'aveva ovviamente con Matteo SalviniGiorgia Meloni, classificati alla voce "no vax", ma pure con Matteo Renzi dichiaratamente a favore del vaccino contro il Coronavirus ma tirato in ballo per quella voce sul siero inoculato a Bahrein. Voce smentita a suo tempo dal leader di Italia Viva e, poche ore fa, dai fatti, visto che l'ex premier ha pubblicato sui social la propria foto subito dopo la puntura. 

 

 

 



Salvini e Meloni hanno sollevato invece più d'un dubbio sulla gestione della campagna vaccinale, l'ultima quella del leader della Lega che escluderebbe dalla immunizzazione gli under 40. "Salvini, che documenta su Instagram e Facebook i propri pranzi, le cene e persino il cappuccino, il caffè e l’ammazzacaffè, sul punto appare renitente - notava veleneoso Gomez - . Il 2 luglio aveva spiegato di aver dovuto far saltare l’appuntamento a causa di un processo e aveva garantito che arrivato il suo momento avrebbe postato 'una foto con dedica' (al presidente campano Vincenzo De Luca che gliene aveva chiesto conto, ndr)". "E silenziosa è pure Giorgia Meloni - prosegue il direttore - che, dopo aver accusato il governo Conte bis e il vecchio commissario Arcuri di imperdonabili ritardi nella pianificazione delle vaccinazioni, il 10 giugno assicurava che presto si sarebbe immunizzata: 'Mi sono prenotata'. Sono passati 35 giorni. Nel Lazio vaccinano pure gli under 16, ma lei sui social, per la gioia dei no-vax, ha postato di tutto tranne che la sua foto con la siringa al braccio".

 

 

 

 

 

 

Chissà se qualche solerte cronista del Fatto sarà chiamato a interrogare anche Conte sul perché abbia deciso di non pubblicare la testimonianza "social" della propria avvenuta prima vaccinazione. che il Fatto assicura essere avvenuta lo scorso 12 luglio. A quasi 57 anni suonati (li compirà ad agosto), il premier avrebbe peraltro dovuto già fare entrambe le dosi. Soprattutto, dopo aver assicurato che la seconda dose arriverà alla fine di luglio, come fa a sbrigare la pratica in tre settimane se il protocollo ne prevede cinque? Sulle sue vaccinazioni, al di là di quel che scrive il Fatto, il quotidiano a lui più vicino, si hanno scarse notizie: dove è stato vaccinato la prima volta, ad esempio? E come mai l’ex premier è così in ritardo? Troppo impegnato a litigare con Beppe Grillo? Eppure è un po’ che non sta più a Palazzo Chigi e di tempo ne dovrebbe avere. Non sarà forse che pubblicizzare l'avvenuta vaccinazione avrebbe potuto indispettire quella metà del suo elettorato grillino che ancora oggi vede con un certo scetticismo, se non sfiducia, la campagna pro-vaccinazione, memore delle radici complottiste dello zoccolo duro del Movimento 5 Stelle. Liberissimo di non vaccinarsi, ancora di più di non darne notizia sui social. Ma quando poi la questione diventa una battaglia politica per distinguere tra i buoni e i cattivi, la puzza di strumentalizzazione è sempre più forte.

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