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Euro 2020, polemica sul pullman scoperto. Il "Fatto" tira in ballo Mario Draghi: "Possono fare quello che vogliono"

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Prosegue la polemica sul pullman scoperto della Nazionale dopo gli Europei e, in particolare, su chi avrebbe concesso agli Azzurri il via libera. Nelle ultime ore si è parlato anche del ruolo di Mario Draghi. Stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano il premier, messo a conoscenza della rabbia di Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini (intenzionati a sfilare tra i tifosi, se no avrebbero fatto saltare tutto), avrebbe risposto così: "Con quella Coppa possono fare quello che vogliono". Una frase però smentita da Palazzo Chigi che si chiama fuori dalla questione. 

 

 

A quel punto la responsabilità del bus scoperto, lo stesso che ha attratto la folla senza distanziamento sociale, ricade tutta sul Viminale: dalla ministra Luciana Lamorgese al prefetto Matteo Piantedosi fino alla Questura. Se da una parte però il Prefetto di Roma ha ammesso al Corriere della Sera che "avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell'Italia agli Europei sull'autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati". Dall'altra la Figc fa sapere che la decisione "è stata condivisa dalle istituzioni".

 

 

"Il pullman era lì, c'erano migliaia di persone, non c'è stata un'autorizzazione ma nemmeno era possibile impedirne la partenza senza rischiare guai maggiori. È accaduto mille volte con manifestazioni di altro genere", spiega un dirigente della polizia al Fatto. A quel punto sarebbe sceso in campo Leonardo Bonucci, il difensore della Nazionale e della Juventus che 45 minuti prima, davanti al Quirinale, era stato ripreso mentre discuteva con alcune persone, tra cui un funzionario di polizia. Successivamente il calciatore aveva discusso con la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, che aveva riferito il "no" della Lamorgese. Ma a quel punto era fatta: il pullman era già fuori ad attendere la squadra.

 

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