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Euro 2020, Dagospia contro Lamorgese: "Tace e non spiega?". Parata azzurra, la bomba cambia il quadro: perché il ministro ne esce malissimo

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Tiene ancora banco il caso del pullman scoperto, la parata celebrativa dell'Italia dopo il trionfo a Wembley, dopo la vittoria sull'Inghilterra nella finale di Euro 2020. Di chi è la responsabilità? Chi ha ceduto? Per certo, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini hanno spinto, tantissimo, per ottenere la parata. Inizialmente si era parlato di un intervento di Mario Draghi, il quale avrebbe piegato le resistenze di Roberto Speranza. Ma ora, Dagospia, offre una ricostruzione differente.

Sul sito di Roberto D'Agostino si legge: "Chi esce malissimo dalla trattativa Stato-Bonucci (l'autorizzazione al tour nel centro di Roma della Nazionale di calcio) è il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. Mario Draghi, infatti, non s'è occupato personalmente della faccenda: ha lasciato che fosse il Viminale a gestire il piano di sicurezza. E i risultati sono stati pessimi".

 

Dunque Dago ricorda la ricostruzione di Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, e spiega come era stato trovato un accordo con la Federcalcio sull'utilizzo di una pedana da montare in piazza del Popolo. Pedana che non è mai stata montata. E il sito aggiunge: Gli uomini del Viminale si sono fatti fregare come polli: "Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l'uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d'Europa", ha spiegato Piantedosi.

 

E ancora, il prefetto ha aggiunto: "Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d'ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile".

E Dagospia picchia  durissimo: "Ora che sono campioni d'Europa, i calciatori si occupano anche di ordine pubblico? E quel che decide il ministro dell'Interno finisce in vacca perché nessuno è in grado di far rispettare le misure di sicurezza?". Infine, le conclusioni: "Quali istituzioni hanno dato l'ok visto che il prefetto ha negato ogni assenso? E il Viminale dov'era? Si rimangia una decisione - come spiega la nota della Figc - solo per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale?. Insomma, per Dagospia sul banco degli imputati c'è proprio la Lamorgese.

 

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