Ddl Zan, la strategia di Roberto Calderoli per affondarlo: "Fucile di precisione, pochi emendamenti ma buoni"
Caos in Aula per il Ddl Zan, il provvedimento contro l'omotransfobia approvato dalla Camera il 4 novembre scorso e ora all'esame del Senato. Tra le forze politiche contrarie al testo c'è la Lega di Matteo Salvini. E non solo. Anche Fratelli d'Italia e Forza Italia si oppongono. E qualche questione è stata sollevata pure dai renziani. Intanto Roberto Calderoli, esponente del Carroccio e vicepresidente del Senato, ha già una strategia in mente per affossare il disegno di legge.
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Questa volta la tattica di Calderoli consiste nel presentare pochi emendamenti, ma buoni: "Sono più che sufficienti perché ci saranno i voti segreti". Il leghista invece è noto proprio per la valanga di emendamenti che di solito presenta: "All’epoca della riforma costituzionale ne sfornai 83 milioni", ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera, spiegando che in quell'occasione utilizzò un famoso programma che genera emendamenti: "Mi sono fatto consigliare da un collega ingegnere. Io ho fatto il liceo classico, purtroppo. Non ho competenze scientifiche. E allora il paziente amico mi ha spiegato passo passo cosa è un algoritmo, come si può usare, e cosa ci può regalare".
Sulla possibilità che - al momento del voto sul Ddl Zan - ci siano franchi tiratori in tutti i partiti, Calderoli ha dichiarato: "Confido che si faccia emergere la propria libertà di coscienza e non gli ordini di scuderia dei partiti". Tornando alla questione emendamenti, poi, ha chiarito: "Questa volta non sarò una mitragliatrice ma un fucile di precisione, con il binocolo".
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