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Matteo Salvini in Senato sul Ddl Zan: "Se c'è qualche cog***e". Smaschera la sinistra: "È la prova, non hanno i numeri"

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"Il voto sulle pregiudiziali conferma che il Ddl Zan rischia di non avere i numeri". Matteo Salvini prende la parola al Senato e ribadisce l'appello della Lega per cercare un testo condiviso. Ma Pd, M5s e LeU fanno muro e tutto sembra portare a uno scontro destinato a lasciare sui tavoli parlamentari morti (il Ddl Zan, forse) e feriti (la tenuta della maggioranza). La giornata, tra fischi, proteste e sedute sospese, dimostra come il clima sia tutto fuorché di dialogo costruttivo riguardo alla legge contro la omotransfobia fortemente voluta dal Pd.

"Superate gli steccati ideologici, guardiamoci in faccia - esordisce Salvini -. In quest'aula non c'è un solo senatore che discrimina in base al sesso, e se lo fa è un cretino che non merita di stare in quest'aula. Come Lega abbiamo in carica parlamentari, sindaci e governatori omosessuali. Quando faccio le liste cerco di trovare donne e uomini in gamba, senza etichettare nessuno. E quando leggo le testimonianze di ragazzi e ragazze che fanno outing dopo anni di paura... Chi chiede rispetto deve dare rispetto, almeno per 5 minuti - si interrompe l'ex ministro degli Interni per rispondere a qualche parola volata dai banchi del centrosinistra -. Che quei ragazzi abbiano paura di dichiarare il loro amore è drammatico, è drammatico che qualcuno abbia paura a dichiararsi perché c'è qualche cogl***e che è pronto ad aggredire, additare, discriminare". "La prego di non usare questa terminologia", lo richiama la presidente Elisabetta Casellati, sonoramente fischiata qualche ora prima dal centrosinistra.

"Il diritto all'amore e alla libertà è sacro, poniamo da parte l'ideologia. Ci sono tante realtà non solo cattoliche che dicono teniamo buono questo impianto, aumentiamo le pene per chi offende. Vogliamo aumentare le pene per chi aggredisce qualcuno? Sì. Prendiamocela piuttosto con l'Iran, che punisce l'omosessualità con la pena di morte. Rivediamo certi trattati internazionali. Di questi 10 articoli teniamo la parte più importante, togliamo quello che divide il Paese: i bambini, l'educazione alle scuole elementari, lasciamo alle mamme e ai papà il diritto e dovere di educare i figli. Un reato deve essere chiaro, togliamo spazio di interpretazione ai giudici e ai tribunali. Chi si scrive sulla mano "Sì Ddl Zan" se non ascoltano gli altri otterranno l'unico risultato di cancellare quella scritta dalla loro mano. Puniamo pesantemente chi discrimina in base al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, alla razza, alla religione. Dopo il Covid l'Italia deve essere un Paese bello, libero e tollerante, in un mese sia al Senato sia alla Camera approviamo una norma di civiltà e andiamo a votare questa legge. Se invece qualcuno per tenere uniti i suoi partiti che rischiano di dividersi in 18 correnti diverse non vuole che gay, lesbiche e trans siano tutelati, lo dica ad alta voce in quest'aula".

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