Ddl Zan, Enrico Letta: "Meglio il voto subito". Ma rischia di slittare a settembre: tam-tam a poche ore dal voto
O si va al voto entro due settimane, come vuole il segretario del Pd Enrico Letta, o il ddl Zan slitterà almeno a settembre. Nel giorno dell'approdo nell'aula di Palazzo Madama del ddl Zan (nel pomeriggio di oggi, martedì 13 luglio) le posizioni rimangono lontane. Il Pd non accetta alcun rinvio. Contrapposti Iv di Matteo Renzi, Forza Italia e la Lega, con Matteo Salvini. Letta sfida Renzi: "Per quanto ci riguarda il disegno complessivo della legge Zan è equilibrato ed è il frutto di un processo di mediazione articolato e molto approfondito, anche grazie alla generosa partecipazione di Italia viva. Preferiamo evitare il rischio di far naufragare una legge che consideriamo di civiltà molto più di un passaggio di verità in aula".
Matteo Salvini è stato chiaro sulle sue intenzioni: "Torno a Roma in aula perché c'è questo ddl Zan da bloccare o quantomeno da cambiare in Parlamento", mentre Renzi rilancia la mediazione allargata al centrodestra: "Cerchiamo di ascoltarci tutti e portiamo a casa la legge. Altrimenti sarà una battaglia identitaria per mettere la bandierina, che vuole chi cerca il like, va bene per Fedez e Ferragni, ma anche per quella parte politica che sta cercando di fare delle unioni civili lo strumento di consenso. E mi riferisco al Pd".
Alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, oggi riferiranno a che punto sono arrivati i lavori dell'aula. La conferenza dei capigruppo che, con la Casellati, deciderà il termine ultimo fissato per gli emendamenti sarà convocata probabilmente alla fine della seduta per fissare la data limite per gli emendamenti: si prevede una settimana di tempo. "Oggi (martedì 13 luglio, ndr) è attesa solo la discussione sulle pregiudiziali di costituzionalità o di procedura. La Lega vorrebbe tornare per quindici giorni in commissione, il Pd è totalmente contrario. Ma con i leader in aula si capirà l'aria che tira", conclude il Giornale.
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