Alessandro Di Battista contro il M5s: "Riforma della giustizia? Incapaci, pavidi, inadeguati e genuflessi a Mario Draghi"
Altro giro, altro colpo durissimo per il M5s con il varo della riforma della giustizia nel CdM di ieri, un testo voluto da Mario Draghi e Marta Cartabia che, di fatto, smonta l'impianto della precedente riforma ultra-manettara di Alfonso Bonafede. Un sì che spacca il M5s, ulteriormente, con Giuseppe Conte che retroscena di stampa danno furibondo con Luigi Di Maio.
E in questo caos, ecco l'intervento a gamba tesa di Alessandro Di Battista, che spara ad alzo zero contro i vecchi compagni di partito, definiti "incapaci, pavidi e inadeguati". E ancora, secondo l'urlatore di Roma Nord, il M5s è "colpevole di essersi calato le braghe sulla prescrizione".
"Non è vero che Draghi è grillino, sono certi grillini ad essere ormai irrimediabilmente diventati draghiani. Intimoriti o interessati, i ministri a 5 stelle hanno dato prova di incapacità politica, pavidità, accidia e inadeguatezza. Roba da chiedere scusa ai milioni di elettori che li hanno sostenuti, posto che molti di loro non gli rivolgerebbero più la parola", attacca in un fondo su Tpi.it Dibba. E ancora: "Il fallimento dell'ala governista del M5s è un dato di fatto e solo chi è interessato al governo o chi ormai ha la carta intestata ministeriale davanti agli occhi non riesce ad ammetterlo. Immagino che Cadorna si rese conto della disfatta di Caporetto così come i francesi travolti dall'astuzia militare del generale Giáp. I draghini a 5 stelle no. Negano l'innegabile, difendono l'indifendibile inimicandosi ogni giorno migliaia di iscritti che, ingenuamente, cinque mesi fa, credettero alla barzelletta del 'controlliamo dall'interno", insiste.
E ancora: "Mai vista una débâcle tale nella storia repubblicana. Una forza politica che, tre anni fa - sebbene pare sia passato un secolo - prese il 33% dei voti grazie a sacrosante istanze di cambiamento e che finisce a portare il caffè a chi un tempo diceva di voler spazzar via accontentandosi, in modo dozzinale, di mancette composte, oltretutto, da banconote false. Sì perché la litania dell'abbiamo ottenuto il massimo è ormai stucchevole, ipocrita, inascoltabile".
Finita? Nemmeno per idea. "I genuflessi a 5 Stelle - riprende il Che Guevara di Roma Nord - hanno costretto chi vanta ancora una spina dorsale ad abbandonare l'amore di una vita. L'hanno fatto ingannando gli iscritti con un quesito truffaldino basato su un super-ministero alla transizione ecologica capeggiato da un uomo pro-Tav, pro-trivelle e pro-nucleare. L'hanno fatto facendo credere che la Lega sarebbe rimasta fuori dal governo. Invece il Carroccio signoreggia, così come l'ala renziana del Pd. L'hanno fatto facendo credere che il solo modo di difendere le conquiste contiane e pentastellate sarebbe stato entrare nella stanza dei bottoni, stanza dove altri pigiano mentre i ministri a 5 stelle fanno i bottoni. Se si rivotasse oggi, i No trionferebbero", conclude Di Battista.