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Giuseppe Conte e Luigi Di Maio allo scontro sulla giustizia: l'ultima impresa di Mario Draghi

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Mario Draghi riesce a mettere zizzania anche tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Il ministro, da giorni mediatore nella partita che vede l'ex premier contro Beppe Grillo, ha irritato Conte. Il motivo? Tutto merito della riforma della giustizia. Mentre Di Maio portava a casa, soddisfatto, quello che pensava potesse essere un giusto punto di incontro tra governo e M5s, ecco che i malumori grillini non si sono fatti attendere. "È una presa in giro, questa delegazione non è in grado!", hanno tuonato alcuni parlamentari in tarda serata.

 

 

Ma è più di tutti Conte, che di grillino ha ancora ben poco, a prendersela con Di Maio. "L'intesa non convince", è quanto ha riportato Repubblica testando un'insoddisfazione generale. D'altronde l'ex presidente del Consiglio, prima che Grillo gli mettesse i bastoni tra le ruote, era a un passo da diventare leader del Movimento. Ad ora invece la situazione si complica con i sette "saggi" chiamati dal garante a studiare i due statuti e trovare un giusto compromesso per accontentare sia Conte che Grillo. E tra i sette c'è sempre lui: Di Maio, con il quale il fu avvocato del popolo non ha mai tessuto rapporti idilliaci. Complice, con ogni probabilità, l'ambizione di entrambi.

 

 

Non solo, perché diverse indiscrezioni parlano della volontà di Conte di entrare a gamba tesa anche sulle nomine Rai, dove il M5s senza capo politico è a dir poco allo sbando. Da una parte c'è Vito Crimi che spinge per l'avvocato Alessandro Di Majo mentre il Movimento più barricadero vorrebbe portare in consiglio di amministrazione Paolo Favale, ex dipendente Rai licenziato ai tempi dell'ad Luigi Gubitosi. In mezzo, ovviamente, Conte che non ha alcuna intenzione di vedersi sottrarre un'occasione d'oro.

 

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