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Matteo Renzi e Giuseppe Conte: "Un dramma, finisce a forconate". Il messaggio privato che fa crollare il Pd

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L'aveva promesso, Matteo Renzi: il suo nuovo libro Controcorrente svelerà molti altarini della politica italiana. Sempre più stratega "dietro le quinte", il leader di Italia Viva sgancia la bomba sul Pd vecchia gestione, quello di Nicola Zingaretti. Siamo nel tardo autunno 2020, l'Italia è nella morsa della seconda ondata del Coronavirus e nelle secche di un Recovery Plan ancora da definire. Il premier in carica, Giuseppe Conte, tentenna. Vuole una task force per gestire direttamente, in autonomia, i fondi europei. I partiti della sua maggioranza, a cominciare da Italia Viva, protestano energicamente. E Renzi lancia quella che sarà a tutti gli effetti una lunga crisi di governo, destinata a concludersi solo con l'anno nuovo.

 

 

 

 


In molti, a partire dal Movimento 5 Stelle e i suoi ideologici, come Marco Travaglio, accusano Renzi di tramare nell'ombra, tirano in ballo pure i servizi segreti (ricordate l'incontro in autogrill con l'ex 007 Mancini?), si parla di accordi internazionali per far fuori l'avvocato. Insomma, canovacci già visti e stra-visti in Italia, anche se questa volta il clima è avvelenato dal dramma dell'epidemia. Renzi ha sempre protestato sostenendo che la sua battaglia politica contro Conte è stata combattuta alla luce del sole, in Parlamento, e tutti i torti non ha. Quel che non si sapeva (anche se era intuibile) è che i timori sulla bontà del premier espressi da Renzi erano condivisi dal Nazareno.

 

 

 

 

 



A riprova di questo, Renzi pubblica nel suo libro un messaggio privato speditogli proprio da Zingaretti, ufficialmente gran difensore di Conte tanto da sostenerle il patetico tentativo di restare a Palazzo Chigi racimolando qualche responsabile al Senato. Quando il piano Ciampolillo è miseramente fallito, anche Zinga ci ha rimesso la poltrona. "È un dramma - scriveva il governatore del Lazio a Renzi -, se arriviamo così a Natale ci prendono a forconate". In parole ancora più crude, lo stesso pensiero di Renzi." Anche Zingaretti aveva forti dubbi sull'efficienza dell'amministrazione Conte - conferma con un pizzico di compiacimento l'ex sindaco di Firenze nel suo libro -. Io mi chiedevo se la compagine politica fosse davvero consapevole della sfida. Ne parlai con Nicola, aveva un'inquietudine sull'azione dell'esecutivo che era anche la mia". Zingaretti, smascherato, ribatte: "Che volessi rilanciare l'azione del governo Conte non è una novità, è cronaca. Grazie al Pd si è aperta una verifica e un dibattito con la prima riunione a Palazzo Chigi dei leader. Una cosa è rinnovare e rilanciare, altra cosa è distruggere". Tu chiamale, se vuoi, sottigliezze dialettiche: a sinistra ne sono maestri.

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