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Pietro Senaldi, il retroscena: "Mario Draghi al Quirinale, chi sarà premier". Tutto per fermare Salvini e Meloni?

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Obiettivo: non far governare Matteo Salvini e Giorgia Meloni, anche nel caso (probabile) che il centrodestra vincesse le prossime elezioni. Ne è convinto Pietro Senaldi, condirettore di Libero, che in collegamento con Coffee Break su La7 anticipa cosa sta bollendo nel calderone dei Palazzi romani. "Siamo in clima di tutela delle minoranze, Renzi ha detto di aver ricevuto delle minacce di morte sul Ddl Zan: ecco, io farei una legge per tutelare i renziani, che in Italia sono meno degli immigrati, meno degli omosessuali, meno delle lesbiche, meno di tutte le minoranze che noi ci affanniamo a difendere". Da Strasburgo, se la ride anche Alessandra Moretti, eurodeputata Pd con un passato (imbarazzante?) da renziana Doc. 

 

 

 

 

 


Poi si passa alla sostanza politica dello scontro che si agita dietro il Ddl Zan. Una fase preparatoria alla vera guerra, quella sul Quirinale, che vedrà nuove maggioranze sotterranee e spesso impensabili. "Non vedo perché la golden share sulla scelta del prossimo presidente debba averla il Pd, con un 18% di voti che peraltro gli aveva portato Renzi. È il terzo o quarto partito nei sondaggi, il secondo come consistenza parlamentare, prima di essersi sfasciato. Sorgi sulla Stampa l'ha scritto: c'è un movimento di pensiero al Quirinale e sostituirlo a Palazzo Chigi con un tecnico di suo gradimento". 

 

 

 

 

 

Dopodiché, altro giro altra rumba: "Intorno a quel tecnico si compatterà la maggioranza e sarà probabilmente colui che guiderà l'Italia dopo le elezioni - spiega Senaldi -. Sarà probabilmente un Paese a maggioranza di centrodestra. I giudici, la sinistra, l'Europa, il Vaticano non si fidano di Salvini e Meloni e quindi devono governare con un personaggio che goda di credibilità internazionale, che possa non essere oggetto di attacchi della magistratura, o del Pd che non si capisce perché sono quattro gatti e vogliono comandare l'Italia".

 

 

 



 

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