Beppe Grillo, tam tam impazzito tra i Cinque Stelle vicini a Giuseppe Conte: "E se ci ha fregati?"
Il tempo scorre e ancora il Movimento 5 Stelle nella faida tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte non ne è venuto a capo. Ancora dieci giorni, forse due settimane per trovare un'intesa da parte dei sette "saggi" (tra cui Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli), chiamati a trovare una quadra tra i due statuti, quello del garante e quello dell'ex premier. Eppure se Conte fa trapelare una certa tranquillità ribadendo "piena fiducia", lo stesso non si può dire di chi gli sta attorno.
"E se ci stessero fregando?", è il timore riportato dal Corriere della Sera e che condividono più parlamentari vicini al fu avvocato del popolo. E così impazza il tam tam: "Giuseppe doveva andare per la sua strada e farsi il partito, invece si è voluto fidare - rivela così il timore del "bidone" un senatore -. Il rischio è che esca da questa trattativa molto indebolito, se non commissariato. Perché ora l'immagine all'esterno è che Fico e Di Maio sono i veri padroni del Movimento". Nel mirino il retroscena sul possibile piano B di Grillo. Il comico, nel caso in cui Conte lo sfidasse con un nuovo partito, sa già come muoversi: mettere Di Maio, Roberto Fico e Virginia Raggi alla guida del Movimento.
Una mossa che soffierebbe all'ex premier la possibilità di accaparrarsi le personalità più forti dei Cinque Stelle. E anche se i diretti interessati non hanno confermato, c'è chi sarebbe disposto a scommettere che non si tireranno di certo indietro. D'altronde in ballo c'è la sopravvivenza del Movimento, che da giorni vede impegnati il ministro degli Esteri e il presidente delle Camere nel tentativo di riappacificare Conte e Grillo, il primo intenzionato a ridimensionare i poteri del secondo, il secondo contrariato anche solo dall'idea di fare un passo indietro. E saranno proprio questi giorni a decretare le sorti grilline.
"Luigi Di Maio mediatore?", non per Senaldi: cosa trama il ministro alle spalle di Grillo e Conte