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Mara Carfagna, un messaggio a Matteo Salvini: "Per essere credibile vieni nel Ppe". Granata sul nuovo asse tra Lega e Meloni

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Mara Carfagna parla della "conversione" moderata di Matteo Salvini: "Spero sia sincera, ma perché sia credibile serve una svolta: l'adesione della Lega al Partito Popolare europeo", spiega la ministra per il Sud e la Coesione territoriale. "Non ci sono però le condizioni per un partito unico del centrodestra - spiega - l'obiettivo deve essere il rafforzamento dell'anima moderata, europeista e liberale, seguendo l'esempio dei Repubblicani francesi", svela nell'intervista con il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, per la trasmissione 30 minuti al Massimo. L'esponente di Forza Italia infine lancia un appello al Pd a "non spaccare il Parlamento sulla legge Zan, che va approvata, togliendo gli elementi divisivi. e ci vuole una profonda revisione del reddito di cittadinanza, che non ha funzionato per quanto riguarda le politiche attive del lavoro", rivela.

 

 

 

 

 

Parla anche della variante Delta: "Il rischio varianti esiste, il governo è sempre pronto a intervenire, ma non vedo all'orizzonte nuove misure restrittive. Lascerei da parte catastrofismi e drammatizzazioni. È importante accelerare con la campagna vaccinale, perché solo così si allevia la morsa che stringe l'economia. Bisogna rimettere le imprese in condizioni di produrre, di assumere e di creare benessere". Il reddito di cittadinanza è da confermare? "Uno strumento di sostegno al reddito è indispensabile, esiste in tutti i Paesi europei, ma è sbagliato unirlo alle politiche attive per il lavoro: quanti hanno trovato un posto grazie ai navigator? In questo senso, lo strumento va rivisto profondamente, perché non ha funzionato, senza dimenticare che l'hanno percepito tanti che non ne avevano diritto, compresi mafiosi o camorristi", afferma il ministro.

 

 

Infine la Carfagna parla del Ddl Zan: "C'è di male a voler usare questi temi per aizzare opposte tifoserie. Un'efficace politica sui diritti non si misura sulla capacità di presentare una "legge bandiera", ma di far approvare una legge. All'epoca, per far passare la legge contro lo stalking, limai il testo per accogliere suggerimenti e arrivammo a un via libera quasi unanime. Al collega Zan dico che c'è bisogno di questa legge, il Parlamento la vuole, come gran parte del centrodestra, ma bisogna togliere dal tavolo gli elementi divisivi, come la definizione dell'identità di genere, che desta perplessità anche nel mondo femminista, o la campagna di formazione nelle scuole, che può dar luogo a degenerazioni. Servono piccole modifiche, che non cambiano la sostanza della legge, per non spaccare il Parlamento e il Paese sul tema dei diritti. Io sono favorevole alla legge e vorrei fosse approvata con largo consenso", conclude. 

 

 

 

 

 

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