Matteo Salvini firma il patto con i sovranisti ed Enrico Letta sbotta: "Se è in imbarazzo, esca dal governo", "Non può farlo"
Ancora scontro tra il Pd e la Lega. Questa volta al centro c'è il documento sul futuro dell'Europa firmato dalle destre europee. Al centro la denuncia di un'Ue "senza nazioni", che porterà a una crescente cessione di sovranità dei singoli Stati membri. A firmare il documento i cinque partiti che appartengono ai due gruppi delle destre, Id e Ecr: gli italiani di Lega e FdI, gli spagnoli di Vox, i francesi del Rassemblement national, e i polacchi del Pis. Insieme a loro anche Fidesz di Viktor Orban, oltre ad altri partiti che appartengono ai due gruppi. Nel testo si sostiene che la "cooperazione europea" sta "vacillando" e che le istituzioni necessitino di una "profonda riforma" perché l’Ue "sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa".
Immediate le critiche dei dem, a cui non è andato giù l’appello populista firmato insieme all’ungherese Orban. "Non si può stare allo stesso tempo con l’europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può", ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a Matteo Salvini. E ancora: "L’alleanza dei sovranisti di Salvini e Meloni ha due primi ministri, Orban e Morawiecki. Sono gli unici due che l’anno scorso hanno messo il veto a Next Generation EU e al Recovery Plan che salva l’Italia. Solo la determinazione degli altri 25 li ha poi battuti".
Non si è fatta comunque attendere la replica del vice segretario e responsabile Esteri del Carroccio, Lorenzo Fontana: "Letta può stare sereno: i suoi socialisti sono stati alleati di Orban per anni e fino a pochi mesi fa, visto che il leader ungherese faceva parte del Ppe. Se è così in imbarazzo, può uscire dal governo Draghi che grazie al cielo lo ha ampiamente smentito su Mes, riaperture e patrimoniale. Non ci mancherà".