Giuseppe Conte "mentalmente destabilizzato". Dago-retroscena: "Ha preso malissimo il vaffa di Grillo", chi rischia la testa
"Mentalmente destabilizzato". Secondo Dagospia la durissima risposta di Beppe Grillo ha mandato in confusione Giuseppe Conte, che tutti poteva aspettarsi tranne che un "vaffa" pubblico dall'uomo che, di fatto, lo aveva indicato come nuovo capo politico del Movimento 5 Stelle. L'intervento dei mediatori Luigi Di Maio e Roberto Fico a poco è servito: la guerra nucleare tra il garante e l'ex premier pare destinata a concludersi solo "nel sangue" politico. O la fine di Grillo, o la morte del Movimento, con la scissione di Conte e il suo "partitino". Per i più ottimisti, c'è il 20% di possibilità di ricucire in qualche modo, "ma l’ex premier dovrebbe abbandonare al suo destino il Travaglio-ideologo e il Casalino spin doctor", sottolinea Dago.
Anche la clamorosa inversione a U su Rousseau, a cui affiderebbe il futuro dei 5 Stelle, dimostra come Grillo tutto sia tranne che sprovveduto: "Ricicciare Casaleggio - suggerisce il sito di gossip politico fondato e diretto da Roberto D'Agostino - vuol dire non solo un ritorno alle origini del movimento ma anche mollare un calcione a Vito Crimi", che invece Conte aveva "riempito di complimenti". Certo, resta da capire cosa sarà del Movimento: sia Grillo sia Conte, infatti, sono tentati da spinte anti-Draghi e anti-governo, e l'alleanza tra Casaleggio e i vari ribelli Di Battista, Morra e Lezzi lo testimonia.
Anche Conte, pur sostenuto da almeno un paio di ministri e da vari onorevoli (c'è chi parla di 150 eletti) punterebbe su una opposizione "purificatrice", a mero uso elettorale. Ma l'ex premier, nota Dago sempre puntuto, "è rimbambito di dubbi. Il vaffa del Fondatore l’ha preso malissimo. E quando il suo Rasputin Casalino e il suo ideologo Travaglio lo incitano a fondare un nuovo partito, comincia a sudare freddo e nella testa riappare lo spettro di Mario Monti e il fallimento del suo partito Scelta Civica, detto subito Sciolta civica".