Beppe Grillo, indiscrezioni nel M5s: "Il carteggio in mano al comico", l'ombra del ricatto a Giuseppe Conte?
Beppe Grillo è furioso. Ce l'ha con Giuseppe Conte dopo il suo intervento pubblico di lunedì 28 giugno. Avrebbe in mano anche un'altra carta per tenere in ostaggio l'ex premier. "Tra il garante e l'ex presidente del Consiglio ci sarebbe stato un lungo carteggio (decine mail e messaggi) tra gennaio e febbraio, nei giorni in cui Matteo Renzi apriva la crisi di governo. Cosa si nasconde nella corrispondenza segreta? Pare che l'avvocato del popolo aggiornasse Grillo sull' operazione responsabili: il piano di reclutamento di senatori e deputati per sostituire Italia Viva in maggioranza. Missione che poi non andò a buon fine. Le tracce di quell' operazione, guidata da Conte e dal suo fido Rocco Casalino, sarebbero contenute nelle mail in possesso di Grillo. Per farci cosa? I più maliziosi tra i parlamentari grillini adombrano il sospetto che il comico possa ricattare Conte", scrive il Giornale.
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Il caso riguarderebbe Ugo Grassi: l'ex senatore dei Cinque stelle, passato alla Lega di Salvini. Grassi, in un' intervista a Repubblica, raccontò che l'allora premier Conte lo convocò a Palazzo Chigi per offrirgli un incarico e bloccare l' addio al Movimento. Ricostruzione smentita allora da Palazzo Chigi. "Potrebbero esserci altri casi Grassi? E Grillo avrebbe in mano un dossier per spedire Conte in pubblica piazza?", si chiede sempre il Giornale.
Intanto tra dossier e ricatti il pressing su Grillo è cresciuto dopo la conferenza stampa di Conte: "Beppe lasciaci votare lo Statuto. Facciamo decidere la base". I gruppi parlamentari, Camera e Senato, appaiono impauriti dall' epilogo dello scontro Grillo-Conte. I posizionamenti cambiano di ora in ora. Stefano Buffagni è uno dei parlamentari che ha un filo diretto con Grillo. Sta provando a mediare tra le due parti. Ma dal fronte di Conte non ci sono margini di trattativa: "Il pacchetto sullo Statuto è chiuso", ha ribadito Conte in conferenza stampa. Nello scontro si inserisce l'ex grillino Alessandro Di Battista: "Onestamente non devo schierarmi oggi, essendomi schierato 4 mesi fa. Io non ho lasciato il Movimento per questioni statutarie. L' ho lasciato per ragioni politiche in quanto ha deciso di sostenere un governo pessimo e dunque le politiche di tale governo".
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