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Beppe Grillo telefona a Giuseppe Conte: a quali poteri rinuncerà. Manterrà la promessa?

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Alla fine l’Elevato è rinsavito. E non poteva essere altrimenti, dato che far naufragare l’accordo con Giuseppe Conte significava condannare il Movimento 5 Stelle, e di riflesso anche il Partito democratico, a morte politica certa. Beppe Grillo ha fatto la sua mossa per risolvere la questione, dopo che il suo spettacolino all’assemblea dei parlamentari grillini aveva fatto risentire a tal punto l’ex premier, che questo aveva deciso di abbandonare il progetto di rifondazione. 

Chissà se a questo punto la conferenza di Conte prevista per lunedì 28 giugno si terrà comunque, magari per annunciare di aver risolto le questioni con Grillo, che pure ne ha dette di tutti i colori tra un “sono il garante, non un cogl***” e un “devi studiare”, fino ad arrivare a “io sono un visionario, tu no”. Tutto questo perché Beppe non voleva vedere privata di potere la sua figura di garante, ma allo stesso tempo Conte non aveva intenzione di essere il leader del M5s senza poterne avere pieno controllo. 

Ma dicevamo della mossa di Grillo: stando alle ultime indiscrezioni, sarebbe stato lui a telefonare a Conte per venirgli incontro. L’elevato avrebbe promesso di rinunciare al controllo sulla comunicazione del Movimento e a quello sulle nomine, ma dovrebbe continuare a mantenere i poteri di garante che sono stati stabiliti nel nuovo statuto. Dopo uno scontro molto violento, potrebbe quindi essere rientrato il caso all’interno del M5s. 

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