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Marco Travaglio, la peculiare teoria sul M5s: "Sondaggi catastrofici? No, trionfali”

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Sono giorni difficili per Marco Travaglio e tutto quell’universo grillino che fa riferimento a lui e al suo adorato Giuseppe Conte. Beppe Grillo sta rischiando seriamente di mandare tutto in malora con la sua ambizione di essere ancora il padre-padrone del Movimento 5 Stelle, rendendo quindi vuota e inutile la figura dell’ex premier, che sembrerebbe convinto a mollare il ruolo di leader prima ancora di occuparlo ufficialmente. 

 

 

Mentre i grillini toccano il punto più basso della loro storia, il direttore del Fatto Quotidiano nel suo ultimo editoriale se la prende con gli “addetti ai lavori” che sono “totalmente incapaci” di capire le ragioni dell’esistenza grillina: “Prendete i sondaggi - scrive Travaglio - da tutti dipinti come catastrofici, sono in realtà trionfali, per un movimento in tale crisi di leadership, di identità e di nervi. Avete mai visto un partito morto fra il 15% e il 18%? Craxi, da tutti indicato come l’ultimo genio della politica, non superò mai il 15”. 

 

 

Per avvalorare la sua tesi, Travaglio tira in ballo anche Matteo Renzi e Carlo Calenda, che definisce “fenomeni di ultima generazione, idoli di tv e sui giornali, imbullonati ai rispettivi 2%. Gli ‘esperti’ hanno avuto 12 anni per studiare i 5 Stelle, capirne le ragioni e farsene una ragione. Ma niente. Non appena ci si avvicinano, rinunciano all’analisi e partono con l’anatema, l’esorcismo, la caricatura”. 

 

 

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