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Napoli, il caso-Maresca: "Per lui pronti a rinunciare al simbolo". Intesa Lega-Forza Italia, strappo della Meloni: centrodestra, l'ultimofronte

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L'idea di fondere Lega e Forza Italia in un partito unico probabilmente non rimarrà solo un'idea a Napoli. Nella città ora amministrata da Luigi De Magistris, chiamata al voto il prossimo autunno, i partiti di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi starebbero valutando - come riporta il Giornale - di presentarsi all’appuntamento delle comunali con un listone unico senza nemmeno i simboli di partito. L'esperimento del partito unico invocato dal Cav avrebbe come punto di partenza il candidato sindaco Catello Maresca, ex magistrato anticamorra.

 

 

 

Maresca, però, ha già posto una condizione: niente simboli di partiti ma una coalizione civica che lo sostenga nella corsa alla guida di Napoli. Lo ha ribadito anche ieri: "Chi vuole accompagnarmi metta via i vessilli". Intanto, però, a minacciare uno strappo nel centrodestra sono i Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Il partito, infatti, è tentato dall'ipotesi di andare per la propria strada. E il nome su cui i meloniani punterebbero è quello di Sergio Rastrelli, figlio di Antonio, ex governatore della Campania.

 

 

 

A commentare l'esperimento di Lega e Forza Italia è stato, di recente, anche l'ex presidente della Regione, l'azzurro Stefano Caldoro: "Nel 2018 ne ho parlato e in quella occasione parte del gruppo dirigente mi rispose con dure critiche. Forse era troppo presto. Ora coraggio!". L'opzione, inoltre, sembrerebbe andare bene anche ai vertici campani del Carroccio e di Fi, che si sono già messi in contatto nei giorni scorsi. Si valutano, insomma, i vantaggi e gli svantaggi di un’operazione che sembra si stia concretizzando dopo il vertice ad Arcore tra Berlusconi e Salvini.

 

 

 

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