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AstraZeneca, lo stop di regione Lombardia: "No alla seconda dose con vaccino diverso, prima un parere scientifico"

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Clamorosa decisione di regione Lombardia, che sospende i richiami del vaccino per gli under-60 con una seconda dose differente da AstraZeneca. Insomma, è caos-coronavirus. Il punto è che ieri, venerdì 11 giugno, il Cts e Roberto Speranza avevano annunciato in conferenza stampa lo stop ad AstraZeneca per tutti gli under-60 e la seconda dose per gli unnder-60 che lo avessero già ricevuto con Pfizer o Moderna. Decisioni arrivate dopo la morte di Camilla Canepa, la 18enne morta a Genova qualche giorno dopo aver ricevuto AZ in un Open Day.

Ora, come detto, la Lombardia però ferma il richiamo con mix di vaccini. E la regione governata da Attilio Fontana e con Letizia Moratti assessore al Welfare e Salute rende nota la decisione con una nota ufficiale, in cui si legge: "In attesa di una nota ufficiale di Ministero della salute e di Aifa, competenti a rilasciare un parere scientifico, e allo scopo di tutelare quanto più possibile la salute dei cittadini e garantire i loro diritti, la Direzione generale Welfare ha deciso di sospendere cautelativamente i richiami eterologhi (quindi con un vaccino diverso) per tutti i cittadini under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Per chi ha più di 60 anni nulla cambia".

Insomma, regione Lombardia chiede chiarezza: è sicuro mixare due vaccini differenti? Domanda tutt'altro che peregrina. Anche perché la confusione sotto il cielo vaccinale sembra enorme: si pensi ai continui balletti sulle fasce d'età adatte alla somministrazione dei differenti sieri. E ancora, si pensi a quante volte sono stati spostati nel tempo i richiami.

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