Silvio Berlusconi, la telefonata a Mara Carfagna. Retroscena: "Solo un'idea", un'inattesa frenata?
"Non sarà una annessione". Lo giura Antonio Tajani, lo ripete da giorni Matteo Salvini. Ma la "federazione del centrodestra" in Parlamento, con Lega, Forza Italia e Coraggio Italia, va avanti spedita e potrebbe arrivare a una sintesi già entro la prossima settimana. Prima dunque, della "fine mese" auspicata da Matteo Salvini. Il leader azzurro Silvio Berlusconi, tornato pienamente in campo dopo i guai di salute degli ultimi mesi, ha telefonato nuovamente al collega leghista per assicurargli il suo supporto. L'idea lo convince, secondo i retroscena più estremi il Cav avrebbe addirittura in animo una fusione vera e propria, stile Pdl ("Un partito unico? Magari", avrebbe confidato a qualche fedelissimo, un po' spiazzato). La verità però è che le resistenze maggiori vengono proprio dal suo partito, che si unirebbe alla Lega in posizione minoritaria, sondaggi alla mano, e dunque ne uscirebbe uscirebbe elettoralmente più forte ma politicamente più debole.
"Però così Salvini rischia". Retroscena velenosissimo: da dove arriva il vero pericolo per Matteo
I no più agguerriti alla proposta di federazione sono arrivati da Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, e non un caso che siano due esponenti "lontanissime" della galazzia forzista: la prima capofila della fazione "sudista", la seconda papavero dei "nordisti", accomunate però dalle stesse inquietudini. Durante la prima riunione dei vertici di partito via Zoom, Berlusconi sarebbe rimasto stupito dal malumore molto più diffuso del previsto. "Né poteva immaginare - suggerisce Repubblica - che i transfughi Toti e Brugnaro, anziché cedere alle sirene nordiste, si mettessero di traverso: pronti ad approfittare della liquefazione azzurra per ingrossare la neonata Coraggio Italia, accogliendo fra le sue fila i malpancisti contrari a quello definito da tanti 'un progetto di annessione'".
Forse per questo, spiega il retroscena del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, "il Cavaliere, infastidito pure dall'accelerazione impressa da Salvini, alza il telefono e digita il numero di Mara Carfagna". A lei l'ex premier avrebbe chiesto "di intercedere per rassicurare tutti", spiegando che "quella della federazione è solo un'idea su cui si rifletterà". Una mezza frenata, insomma, nulla sarebbe ancora deciso. O forse un tentativo estremo di prendere tempo e mettere di fronte i più riottosi al fatto compiuto, confidando nella bontà del progetto.