Giorgia Meloni dopo l'incontro con Mario Draghi: "Anche per il premier senza senso i 4 posti a tavola", Speranza accerchiato
"Un colloquio lungo e franco". Così ha definito Giorgia Meloni l'incontro con Mario Draghi nella speranza di ottenere "appuntamenti cadenzati". La leader di Fratelli d'Italia, da unica voce all'opposizione, ha portato sul tavolo del premier le proposte del partito. Critiche comprese. "Tante le questioni affrontate - ha ammesso lasciando Palazzo Chigi -, a partire dal tema della limitazione delle libertà personali: io credo non possa più esserci un governo nel quale non c’è qualcuno che si assume la responsabilità di scelte che vengono fatte e che ci dica su quali basi scientifiche".
Per la Meloni infatti "continuano a esserci misure assolutamente irragionevoli ai fini della lotta al Covid". La lista è lunghissima e vede tra le tante cose il coprifuoco, il limite di 4 persone a tavola e la mascherina all’aperto. Tutte limitazioni su cui FdI promette battaglia: "Abbiamo detto al presidente di fermarle, di valutare se non ci siano alcune di queste scelte che sono prive di senso e allontanano i cittadini". In particolare è l'obbligo di non sedersi a tavolo in più di quattro persone, tanto voluto da Roberto Speranza, a essere difficile da digerire. E per Draghi non è da meno. "Mi pare che anche lui si rende perfettamente conto, il tema c’è. Oggi c’è un tavolo del governo, che si vede per interpretare se stesso su queste circolari. Una cosa curiosa", ha proseguito la Meloni ricordando che "comunque sui temi Draghi si è dimostrato disponibile, poi dove questo porterà non lo passo dire io".
Ma il coronavirus non è stata l'unica parentesi affrontata. I due faccia a faccia hanno discusso di una questione altrettanto spinosa: l'economia. "Tutti parlano di blocco dei licenziamenti, ma se il 40 per cento delle imprese rischia di chiudere potrebbe non servire a molto - ha concluso la leader di FdI. Quindi noi chiediamo che le risorse vengano messe sulla continuità delle imprese, bisogna dire alle imprese che in questa fase, se mantengono i livelli occupazionali e non chiudono, lo Stato le agevolerà sul piano fiscale e burocratico". E si vedrà se il presidente del Consiglio seguirà le raccomandazioni.