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Danilo Toninelli prende le distanze da Luigi Di Maio: "Scuse a Uggetti? No, resta un problema di moralità"

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Il peggiore? Resta sempre Danilo Toninelli. E in questo caso non si parla dell'ultima delle sue rovinose e improbabili gaffe. In questo caso si parla della vicenda di Simone Uggetti, ex sindaco Pd di Lodi prima condannato e poi assolto in appello dall’accusa di turbativa d’asta perché “il fatto non sussiste”.

Come è noto, addirittura Luigi Di Maio ha preso carta e penna per vergare un'intervento su Il Foglio in cui si è scusato con Uggetti per aver alimentato, insieme al M5s, "la gogna mediatica" per motivi elettorali, con modalità che l'attuale ministro degli Esteri ha definito "grottesche e disdicevoli". Lettera, quella di Di Maio, che nella galassia grillina ha destato scandalo e malumori: ma come, il re dei forcaioli è diventato garantista? Ma come, noi grillini passiamo dall'agitare le manette a chiedere addirittura scusa?

 

Bene, si diceva di Toninelli: tutto il contrario, rispetto a Di Maio. Il fu ministro e mister pettorali, infatti, ci ha tenuto a chiarire che la sua posizione è diametralmente opposta: "Non c'è da chiedere scusa, prima voglio vedere le carte perché è un problema di moralità, bisogna prima guardare le motivazioni della sentenza", ha tuonato il grillino ortodosso di fatto prendendo le distanze da Di Maio. E Toninelli non ha aggiunto niente altro, punto e stop, la verità è la sua e della sua forca. 

 

Ma d'altronde la parola di Toninelli, eufemismo, lascia il tempo che trova. Vi ricordate quando diceva: "Non ci vengano a chiedere i voti per Mario Draghi"? Bene, si è vista come è andata a finire. Oppure, ricordate il suo balletto su Gregoretti e Open Arms, dove ha detto tutto e il contrario di tutto per dar contro a Matteo Salvini? E ancora, stiamo parlando di uno che era convinto che il tunnel del Brennero fosse utilizzato "principalmente ancora per il trasporto su gomma". Ma il tunnel non esisteva...

 

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