Mario Draghi, il retroscena di Dagospia: Quirinale? No, mira alla poltrona di presidente del Consiglio europeo
Una corsa al Colle, alla successione di Sergio Mattarella, iniziata con un largo, clamoroso, anticipo. Lo scenario è noto: Matteo Salvini e il centrodestra vorrebbero subito Mario Draghi al Quirinale, liberando così Palazzo Chigi e la via verso le elezioni. Il Pd, al contrario, preferirebbe un breve bis di Mattarella, un paio d'anni o giù di lì, il tempo necessario per alcune riforme. E solo dopo, Draghi al Colle.
Da par suo, Mattarella ha più volte smentito l'intenzione di concedersi una seconda elezione al Colle più alto. Ma è cosa nota, la politica è l'arte del possibile e ogni scenario è mutevole: impossibile, ad ora, escludere un bis.
Ed in questo contesto, ecco piovere Dagospia a gamba tesa, con un interessante retroscena tutto incentrato sulle vere intenzioni del premier ed ex governatore della Bce. "La verità solo il futuro la conosce. Quel che è poco ma sicuro è che Mariopio non ci pensa proprio di andare a fare il capo della Repubblica", spiega Dagospia.
Già, Draghi mirerebbe ad altro. A poltrone ben più pesanti. "Il suo obiettivo è più alto - riprende Dago -: con l’appoggio della Francia di Macron e della Germania, prendere la leadership dell’Unione Europea (a settembre 2021 lascia la politica Angela Merkel) diventando il presidente del Consiglio Europeo, cioè colui che, insieme al Presidente della Commissione, il principale rappresentante dell'Unione europea nelle sue relazioni esterne", si legge sul sito diretto da Roberto D'Agostino.
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Si tratta della poltrona che, ad oggi, è occupata da Charles Michel, il belga balzato recentemente agli onori delle cronache per aver lasciato in piedi Ursula von der Leyen all'incontro con Erdogan. Per inciso, ricorda Dago, l'uscita di scena di Michel si avvicina: il mandato dura due anni e mezzo ed è in carica dal primo dicembre 2019. Insomma, Draghi mira al ruolo di Michel e non al Quirinale? Secondo Dagospia, sì.